Social network e disturbi alimentari: le Keywords che fanno la differenza
Una ricerca Israeliana sembra porre il social network sul banco degli imputati: facilitando l’accesso a siti e blog pro-anoressia contribuirebbero ad incentivare la diffusione dei disturbi alimentari fra giovani e giovanissime. Tutta colpa del web? Ingenuo pensarlo… Mancano regolamentazioni chiare, ma internet e social network, se usati eticamente, potrebbero anche contribuire alla prevenzione e promozione della salute.
Se le adolescenti con minor autostima e maggior insoddisfazione corporea sono anche quelle che passano più tempo sui social network sarebbero forse queste le moderne cause di disturbi alimentari come anoressia e bulimia?... Prima la famiglia, poi le case di moda e ora i social network… I disturbi alimentari non sono riconducibili ad una causa univoca o ad un “colpevole”, il web è un opportunità enorme che può dar voce a un problema, ma anche a strategie di prevenzione e promozione della salute.
Uno studio israeliano su social network e disturbi alimentari
Su moltissimi siti si riportano i risultati di uno studio Israeliano condotto da Yael Latzer e colleghi dell’Università di Haifa che imputerebbe ai social network e a facebook in particolare una grande responsabilità dell’ingravescente diffusione di disturbi alimentari fra le adolescenti. Secondo la ricerca, condotta su circa 150 adolescenti fra i 12 e i 19 anni, quanto più a lungo le ragazze passavano il tempo su Facebook, tanto più era probabile che soffrissero di disturbi alimentari come bulimia o anoressia.
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Oggi gli adolescenti comunicano sui social network
I risultati dello studio in questione non rivelano in realtà nulla di inedito: quella dei siti pro-anoressia è una realtà diffusa da anni, i social network sembrano aggiungersi attualmente come veri e propri “link” per agganciare le giovani internaute con questi siti. Un ulteriore fattore di rischio? Certamente, attenzione però a non confondere il mezzo con la causa. Facebook, i blog, i siti e tutto il mondo del web non sono “la causa” dei disturbi alimentari, piuttosto la modalità attraverso la quale queste problematiche oggi possono trovare espressione là dove i social network e il web in generale costituiscono il mezzo di comunicazione privilegiato da tutti gli adolescenti.
I disturbi alimentari e i siti pro-anoressia
Manca nel nostro paese, a differenza di Francia e Stai Uniti, una regolamentazione efficace sul fenomeno pro-ana su web e social network, intanto però alcuni suggeriscono come sia possibile arginare il fenomeno dall’interno con gli stessi strumenti che internet e i social network ci offrono. Il sito americano Pinterest ad esempio ha inserito un filtro nel proprio motore di ricerca per cui digitando parole come “thinspiration” (uno dei termini più legati all’esaltazione della magrezza) non appaiono foto scheletriche ma un messaggio che avvisa della pericolosità dei disturbi alimentari e rimanda al numero della Disorders Association Helpline e la sito nationaleatingdisorders.org.
Le parole chiave dei disturbi alimentari
Gli autori di un recente studio del 2012 pubblicato su Cyberpsychology, Behavior and Social Network (Lewis SP, Arbuthnott AE, Searching for thinspiration: the nature of internet searches for pro-eating disorder websites) utilizzando Google AdWords per cercare le parole chiave più frequentamente associate alla ricerca di siti pro-Aoressia hanno trovato che tali siti vengono cercati più di 13 milini di volte l’anno. Gli autori suggeriscono come tali parole chiave, come “thinspiration”, potrebero essere prese in considerazione anche da quei siti web mirano a fare prevenzione e a fornire informazioni corrette. In altre parole, essi dovrebbero competere, su internet e social network, coi contenuti pro-anoressia per rappresentare una valida fonte di contro-informazione.
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