La scala di Maslach, l'indagine sulle cause del burnout
La scala di Maslach è uno strumento di valutazione dello stato di burnout degli operatori d'aiuto. La sua importanza risiede nella robustezza dei dati a sostegno. In italia oggi abbiamo anche uno strumento che ne amplia le aree di valutazione.
Il burnout rappresenta uno degli ostacoli o sfide maggiori per le professioni d'aiuto che per loro natura prevedono un intenso coinvolgimento emotivo da parte dell'operatore. Questo sforzo di assicurare un supporto umano può portare al'esaurimento delle "scorte emotive" con conseguenze importanti sul pinao personale e professionale.
Ecco perché uno strumento che valuti il livello di burnout (o meglio la vicinanza ad esso) si rivela fondamentale per gli operatori del settore: vediamo oggi la scala di Maslach.
Cos'è il burnout
Prima di addentrarci sullo strumenti di valutazione/misurazione ricordiamo cosa sia il burnout. Prima di tutto si tratta di una sindrome, quindi un insieme più o meno omogeneo di sintomi che colpisce in modo privilegiato coloro che lavorano nell'ambito delle professioni di aiuto.
Non si tratta solo dell'aiuto in ambito sanitario (infermieri, oss, psichiatri, psicologi clinici), ma anche coloro che offrono supporto in altri campi come gli assistenti sociali o gli insegnanti di ruolo o di sostegno.
La sindrome del burnout causa un vero e proprio svuotamento emotivo che sfocia in un disagio psicologico, sociale e fisico e che mina l'intera vita del lavoratore.
Chi ne soffre sente di aver più niente da dare, non crede più nel reale sostegno della professione, svolge i compiti in modo meccanico e soprattutto mostra freddezza in ogni tipo di relazione sociale. A livello fisico, si riscontrano sintomi importanti quali: disturbi del sonno, aumento dell'uso (o abuso) di sostanze psicotrope, danni gastrointestinali, ecc.
Gli effetti negativi del ruolo anche sull'identità professionale
La scala di Maslach
Il Maslach Burnout Inventory o Scala di Maslach (in italiano) è uno strumento di misurazione del livello di burnout introdotto dalla psicologa sociale Christina Maslach. Si tratta di uno strumento che viene molto utilizzato e che ha conosciuto un grande successo grazie alla somministrazione semplice e alla robustezza dei dati a suo supporto.
Il questionario è stato introdotto nella sua prima versione nel 1981, ma ha conosciuto molte revisioni in cui i dati raccolti andavano a migliorare le prestazioni dello strumento; ad esempio dalla valutazione esclusivamente individuale è stata aggiunta anche una sezione che va ad indagare e caratteristiche aziendali che concorrono al livello di burnout nell'individuo.
Una breve descrizione
Maslachi Maslach "classica" si compone di 22 domande che misurano tre dimensioni della Burnout grazie alle risposte saggiate su una scala likert a sei possibilità: da "mai" a "ogni giorno".
I tre fattori sono:
- esaurimento emotivo: lo svuotamento delle risorse emotive causato dal lavoro;
- depersonalizzazione: esecuzione meccanica dei compiti e freddezza soprattutto nei confronti degli utenti;
- realizzazione personale: grado di sensazione di competenza e successo nell'attività lavorativa.
In italia è stata introdotto un adattamento validato in italiano della versione successiva della Scala di Malash, cioè quella in cui si considerano anche i fattori aziendali, chiamata Organizational Checkup System.
Lo strumento è stato realizzato grazie alla collaborazione di tre gruppi di ricerca: Il gruppo di Laura Borgogni di Roma, il gruppo di Dario Galati a Torino e il Centro Formazione Albert Schweitzer di Torino. L'OCS è stata rivista e validata in collaborazione con la stessa Maslach creando così continuità tra gli strumenti anche a livello internazionale. In questo abbiamo due scale al cui interno vengono valutati diversi fattori:
- resistenza individuale - reazione agli altri e al lavoro - reazione individuale verso il proprio lavoro
- vita lavorativa (Carico di lavoro, Controllo, Riconoscimento, Integrazione sociale, Equità e Valori), percezione del Cambiamento e processi di gestione (Leadership, Sviluppo di competenze e Coesione di gruppo).
Il ruolo della motivazione professionale nel burnout