Psiconcologia: sostegno psicologico al paziente oncologico
La diagnosi oncologica avvolge e invade tutta la persona, a livello fisico quanto psicologico. Ed è su questo fronte che può entrare in gioco la psiconcologia.
La psiconcologia è una disciplina che si occupa in modo specifico delle conseguenze psicologiche causate da una diagnosi di tumore.
Nacque negli Stati Uniti intorno al 1950 e man mano si è sviluppata in altri continenti e Stati del mondo e si occupa delle risposte emozionali di quelle persone che hanno ricevuto nella loro vita una diagnosi di tumore.
La psiconcologia si prende cura del dolore soprattutto psicologico e non solo fisico dei pazienti oncologici e dei loro familiari, in quanto anch’esso è una componente fondamentale da monitorare durante tutto il percorso di cura.
Perché la psiconcologia?
La diagnosi di tumore è un evento estremamente traumatico per la persona che la riceve: emergono sentimenti di irrealtà, incredulità, rifiuto, smarrimento, rabbia.
Tante domande possono invadere la mente del paziente: “perché proprio a me?”, “cosa mi accadrà adesso?”, “sarò in grado di affrontare la malattia?”. La diagnosi è un momento di vero shock, basti pensare ai vissuti di confusione, sbandamento, morte che la stessa parola cancro porta con sé a livello di immaginario collettivo.
Il momento della diagnosi è un momento di cambiamento radicale e inaspettato nella vita delle persone; non viene a cambiare solo il corpo, ma anche la mente, il modo di percepire se stessi ed il proprio corpo, la percezione delle proprie relazioni sociali, l’intera visione del mondo.
Lo sviluppo, il decorso e la prognosi della malattia oncologica non dipendono da fattori esclusivamente biologici, ma dall’interazione di questi con fattori psicologici e sociali. Per questo è importante la psiconcologia.
Il modo in cui il paziente oncologico gestisce l’ondata emotiva generata dalla diagnosi di tumore influenzerà l’adattamento psicosociale alla malattia, la "compliance", cioè l’aderenza al trattamento e l’andamento biologico della malattia stessa.
L’intervento psicologico in oncologia
Chiedere un aiuto psicologico specialistico è importante: quando le emozioni di rabbia, paura, ansia, demoralizzazione, preoccupazione ed altre ancora, diventano troppo forti, è necessario chiedere l’aiuto specialistico di uno psicologo. Senza vergogna.
La diagnosi di tumore richiede un adattamento costante ad ogni fase della malattia, e ogni persona assistita è un’unica e come tale mostrerà le sue particolari esigenze e le sue risorse.
Lo psicologo clinico all’interno dell’équipe medica può fare molto: anzitutto aiuta il paziente ad affrontare i grandi cambiamenti fisici e psicologici, elaborando il trauma della diagnosi; aiuta a contenere l’ansia e le emozioni negative, a stimolare strategie adattive, e sollecitare la comunicazione e l’espressione delle emozioni coinvolgendo anche i familiari stessi.
La psiconcologia è quindi necessaria per garantire ai pazienti oncologici e ai loro familiari un’assistenza ottimale e una migliore qualità della vita. È un dovere della medicina, e un diritto per ogni assistito.
La gestione del dolore in psicologia