Il maschio e la macchina: amore a prima … pista!
Perché i maschi subiscono così tanto il fascino delle quattro ruote? Per le donne la macchina è uno strumento come un altro, solo un mezzo di trasporto, dove magari abbandonare cose inutili come ombrelli vecchi o libri già letti. Per gli uomini invece l’automobile è un oggetto del desiderio capace di far sognare a di attirare attenzioni come nient’altro al mondo. Vediamo cosa ci dice la psicologia del comportamento sul maschio e la macchina
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Cosa hanno in comune il maschio e la macchina? L’auto, proprio perché associata a velocità e potenza, attributi di forza virile, si presta meglio a subire un processo di identificazione nel maschio e, dove c’è identificazione, si proietta la propria personalità. L’uomo tende a investire l’auto di significati simbolici – uno specchio del proprio valore – fino ad umanizzarla come se fosse una bimba da accudire o una donna da amare, a differenza del genere femminile che invece la usa fin che va e, quando non va più, la cambia.
Quando si stratta di auto i maschi diventano più profondi: non basta guardarla, devono viverla, sentirla con tutti e cinque i sensi. Le donne di contro, il più delle volte, si fermano all’estetica o al massimo considerano il prezzo.
Il maschio e la macchina nella pubblicità
Il maschio e la macchina sono un binomio di grande importanza per gli studiosi di psicologia dei consumi e per gli esperti di pubblicità che devono cercare di piazzare al meglio sul mercato concorrenziale un nuovo mezzo. Le auto femminili sono tendenzialmente pubblicizzate attraverso immagini di amicizia tra donne, di signori filiformi ed eleganti che scelgono il colore del loro mezzo di trasporto seguendo le tonalità di ultima tendenza. Viceversa, le auto “maschili” per eccellenza viaggiano – superaccessoriate – in paesaggi incontaminati, e il messaggio che la pubblicità vuole trasmettere è proprio: l’uomo è forte, l’uomo è libero.
Tra questi due estremi si pone un nuovo target: la famiglia. Come piazzare sul mercato una monovolume? Cosa c’è di invitante in un auto che deve contenere due seggiolini di sicurezza e un passeggino? L’auto per la famiglia ha fatto nascere allora nella mente degli psicologi del marketing una nuova figura maschile: quella del macho-tenero, dotato di moglie giovane e carina e di figli sorridenti al seguito, che assapora la libertà con la propria famiglia sfruttando lo spazio della monovolume ma anche le dotazioni tecnologiche.
Il maschio e la macchina: dimmi che auto hai e ti dirò chi sei
L’identificazione tra il maschio e la macchina è stata studiata anche in relazione alla mania di pulizia. I risultati di una ricerca hanno mostrato che per i maschi le auto lucide e pulite sono associate alla riuscita sociale, alla stabilità finanziaria e alla cura per la proprietà. Per le donne l’auto sporca è sinonimo di persona indaffarata, che ha poco tempo per dettagli insignificanti (entro certi limiti però: se l’auto è anche vecchia, è identificata con una persona socialmente perdente).
Secondo altre curiose ricerche sul maschio e la macchina, la vostra compagna potrebbe farsi un’idea del tipo di amante che siete semplicemente guardando la vostra auto: i patiti del fuoristrada sarebbero quelli che si imbarcano in relazioni troppo complicate, chi sceglie auto d’epoca sarebbe più romantico, ma pignolo in amore, il tipo berlina sarebbe un tradizionalista, bravissimo nella fase del corteggiamento, ma alla fine un po’ noioso. Il tipo Jaguar sarebbe un perfetto seduttore che però gestisce male le sue conquiste, mentre i meno romantici sarebbero i tipi da mini utilitaria: concreti, pratici, anche come amanti andrebbero subito al sodo. Chi ama la Spider sarà anche brillante, ma più in forma che in sostanza. In controtendenza c’è chi sale in macchina giusto perché è un mezzo di trasporto: questi uomini scelgono più spesso modelli di scarso appeal, non puntano perciò troppo alla forma e con loro di solito sono le donne a dover fare il primo passo. Via al riscontro!
Fonte immagine: pkirsch