Come si può vincere la timidezza?
Come vincere la timidezza, soprattutto quando ci blocca in situazioni sociali. Prima che diventi una patologia la timidezza può essere controllata; le sue componenti sono cognitive, emotive, comportamentali e fisiche. La terapia cognitivo comportale sembra essere la soluzione migliore; scopriamo alcuni consigli di Albert Ellis
La timidezza per alcuni è una battaglia da vincere a qualsiasi costo. Una persona timida è estremamente sensibile al giudizio altrui e alla consapevolezza di essere osservato, convinto che sarà oggetto di una valutazione negativa. La timidezza può essere invalidante a diversi livelli e giunge ad essere anche patologica, limitando notevolmente la vita sociale di chi ne è affetto. Cosa si può fare per combattere e vincere la timidezza prima che le conseguenze siano tanto gravi?
Le origini della timidezza
Per vincere la timidezza occorre partire dalle sue radici che spesso affondano nell'infanzia e nel contesto familiare che ha plasmato l'immagine del bambino verso se stesso e il tipo di aspettative che l'ambiente ha su di lui. Esistono molti tipi di timidezza che derivano da eccessiva protezione, mancanza di affetto, aspettative eccessive, richieste di perfezionismo o esposizione a forti conflitti familiari. Tutte queste situazioni si sedimentano nel bambino e nella sua mente in forma cognitiva (atteggiamento timoroso, aspettative negative e convinzione di non essere amabile o all'altezza della situazione), emotiva (fragilità emotiva unita a una forte sensibilità nei confronti del giudizio esterno che si può esternarsi anche in scariche aggressive), comportamentale (paralisi e incapacità di reagire) e fisica (forte sudorazione, rossore, pallore, rigidità dei muscoli, ecc.)
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I consigli dalla terapia cognitivo-comportamentale
Se consideriamo tutte queste componenti si comprende facilmente perché la terapia che ha maggior successo con la timidezza è quella cognitivo-comportamentale. L'obiettivo della terapia è quello di abituare il soggetto ad affrontare stimoli progressivamente più ansiogeni per controllarne le conseguenze. Il terapeuta cerca di focalizzare l'attenzione sui pensieri automatici (e negativi) che si scatenano e non tanto sull'inconscio e sul passato dell'individuo.
Gli esercizi di Albert Ellis
Albert Ellis è il fondatore di una terapia comportamentale razionale emotiva o REBT, in base alla quale ha messo a punto una serie di esercizi per vincere la timidezza. Si tratta di esercizi che devono essere prescritti dal terapeuta dopo un'attenta valutazione dello stato del paziente. A prima vista sembrano scherzi goliardici, ma sono compiti impossibili per chi soffre di timidezza, come ad esempio uscire per strada con una banana al guinzaglio o fermare qualcuno per strada fingendo di averla scambiata per un conoscente ancora uscire di casa con due scarpe diverse.
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