Stress da dieta: chili in meno, nervosismo in più
Quanto è importante il fattore psicologico durante una dieta? Restrizioni e proibizioni portano con molta probabilità ad una perdita di peso, ma non risultano educative in un obiettivo a lungo termine di equilibrio alimentare, base della salute e del benessere psicofisico
Uun articolo interessante sullo stress da dieta è apparso sul Journal of Neuroscience ad opera di alcuni ricercatori dell’Università della Pennsylvania. Il risultato del lavoro condotto sperimentalmente in laboratorio è che nei topi la dieta produce un forte stress e nel momento in cui si torna ad una alimentazione tradizionale c’è il rischio di venire colpiti da episodi di binge eating, ovvero abbuffate compulsive verso quei cibi proibiti o limitati durante il regime dietetico. I ricercatori dichiarano che negli esseri umani potrebbe verificarsi la stessa cosa: lo stress da dieta contribuirebbe a far riprendere i chili persi e con gli interessi, con la possibilità di causare squilibri psicologici.
Un secondo studio pubblicato dal Journal of Consumer Research ha confermato che le diete rendono le persone più nervose e stressate del solito: alcuni studiosi della Northwestern University hanno trovato una correlazione tra l’essere sottoposti ad un regime dietetico ipocalorico e livelli alti di irritabilità e tendenza a sviluppare emozioni negative come la rabbia. Chi decide di mettersi a dieta deve possedere una grande forza di volontà e costanza: il continuo esercizio di autocontrollo esaurisce la pazienza e può condurre a comportamenti aggressivi, anche impercettibili. Insomma, meglio non affidarsi a diete restrittive del tipo tutto e subito che promettono un corpo perfetto in poche settimane, meglio puntare sulla gradualità e senza mai dimenticare l’importanza dell’attività fisica, l’antistress che riattiva il metabolismo e porta ossigeno a cuore e cervello.
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Stress da dieta: nutriamo la mente
Per superare una condizione di stress da dieta è necessaria una modifica della percezione di discrepanza soggettiva avvertita tra il modo in cui le cose sono e il modo in cui si vorrebbe che fossero. Questo obiettivo si raggiunge attraverso un cambiamento del modo di pensare e dei comportamenti che ne conseguono. Cambiare verso un modo di pensare orientato al benessere vuol dire innanzitutto identificare le convinzioni, le fantasie, i nostri processi di pensiero che possono contribuire a generare stress e valutare questi schemi in termini di ragionevolezza e di effetti che producono; è inoltre fondamentale esaminare modi alternativi di considerare se stessi e le proprie situazioni stressanti. Ci sono dei meccanismi che mantengono dei pensieri distorti e disfunzionali relativi al cibo e verso se stessi.
Il dimagrimento non richiede esclusivamente una competenza dietologica ma, come tutti i cambiamenti e le trasformazioni, per avvenire ed essere stabile richiede la conoscenza dei fattori psichici che agiscono sul rapporto col cibo al fine di una corretta ristrutturazione dell’immagine corporea e del vissuto alimentare. Per superare lo stress da dieta sarà necessario cambiare prospettiva sulle modalità attraverso le quali stiamo organizzando la realtà che stiamo subendo. Una dieta che non insegna a mangiare con piacere e gusto, che oltre alle quantità elimina anche vari tipi di cibo e limita la possibilità di variare, difficilmente risulta vincente nel lungo periodo e nel breve nuoce gravemente al benessere psicofisico individuale.