Sappiamo davvero prevedere ciò che ci renderà felici?
Nuove scoperte in ambito psicologico svelano fino a che punto sappiamo prevedere l'impatto emotivo di eventi futuri
Su come vivere felici le opinioni di ciascuno di noi (e le ricette dei “guru”) abbondano. In particolare, crediamo di sapere esattamente cosa ci renderà felici e con che intensità e durata.
Questo avviene quando diciamo a noi stessi: “Se avrò X, allora sarò felice”. “Se avrò la nuova macchina, casa o promozione al lavoro sarò felice”.
Ma quanto c’è di vero in queste “previsioni”?
Da qualche anno se ne occupa un campo di ricerca denominato previsione affettiva (affective forecasting) ed il cui pioniere è lo psicologo di Harvard Daniel Gilbert.
Nel suo bel libro “Stumbling on happiness”, Gilbert sostiene che, sebbene sappiamo prevedere con una certa accuratezza ciò che produrrà in noi un’emozione positiva o negativa, ci sbagliamo spesso nell’immaginare la durata e l’intensità dell’emozione.
In altri termini, alla domanda: come vivere felici? possiamo rispondere dicendo: guadagnando 4000 euro al mese. Se in effetti guadagniamo questa cifra, è vero che ci sentiremo più felici, ma questa felicità non sarà tanto intensa e duratura quanto ipotizziamo. Crediamo che guadagnare di più ci renderà molto felici a lungo, in realtà è molto probabile che ci renda solo un po’ più felici e per poco.
In genere, infatti tendiamo a sopravvalutare sia la felicità che ricaveremo quando le cose ci vanno bene, sia l’infelicità che vivremo quando le cose ci andranno male.
Insomma, uno dei motivi per cui non siamo felici è che cerchiamo la felicità nei posti sbagliati: pur ottenendo “l’oggetto dei nostri desideri” alla fine non siamo stabilmente felici. Come un bimbo che gioca per un po’ con un giocattolo che gli hanno regalato e poi lo abbandona, volendone subito comprare un altro.
Ma allora, come vivere felici? Ne parlerò nei prossimi articoli.
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