Antidoti contro la tristezza

Quanto sarebbe facile la vita se non ci fosse la tristezza? Esiste un modo per allenarci a vedere sempre il positivo?

Antidoti contro la tristezza

Molte scuole di pensiero, psicologiche e filosofiche, credono che lo scopo della vita umana, o meglio, dell’essere umano, sia quello di raggiungere la felicità.

Eppure sembra uno stato così fuggevole che non resta con noi a lungo: è possibile essere sempre felici?

Non so se sia possibile essere costantemente soddisfatti e felici, forse un tale stato porterebbe a momenti di stallo, ma sicuramente sarebbe utile allontanare l’eccessiva tristezza che ci blocca.

Ci sono persone che riescono a vedere sempre il lato positivo delle situazioni e la psicologia ci indica alcuni metodi per diventare uno di loro.


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Il lato positivo

Secondo Martin Seligman, esperto di ottimismo, l’antidoto contro la tristezza risiede nella costanza di voler individuare e dire a noi stessi quanto di bello c’è nella nostra vita. Seligman stesso propone una serie di buone abitudini che non richiedono troppo tempo, ma costanza nel tempo:

> Ogni sera annota in un taccuino 3 eventi accaduti nella giornata che sono positivi o beni materiali o immateriali posseduti (uno dei motivi di tristezza è quello di non vedere la distinzione tra bene e male).

> Confrontatevi con vostri pari, ma non coloro che vedete come irraggiungibili, bensì con persone che affrontano sfide simili alle vostre.

 

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Riscrivere la propria storia

Secondo lo psicologo Michele Crossley gran parte dei casi di depressione derivano da una visione distorta della propria vita.

Per modificare questa visione che spesso poggia su una serie di distorsioni cognitive si può utilizzare il metodo ABC di Albert Ellis. Secondo questo metodo ogni considerazione negativa va rivista considerando tre passaggi:

  1. A-Antecendent: descrizione concreta e fattuale della situazione che causa sofferenza.
  2. C-conseguenze: comportamenti ed emozioni scaturiti dal fato e dai pensieri.
  3. B-belief: pensieri e convinzioni utilizzati dall’individuo per valutare il fatto.

Ad un’attenta valutazione si può osservare che le emozioni negative nascono da pensieri irrazionali, poco attinenti alla realtà ed esageratamente catastrofici.

Vederli nero su bianco aiuta la mente a comprenderne la natura e limitarne così le conseguenze emotive negative.

 

A cosa serve la tristezza

Sebbene sia sicuramente positivo cercare di allontanare eccessivi momenti di tristezza non bisogna dimenticare che, come ogni emozione, anche questa ha le sue funzioni.

Momenti difficili necessitano di molte energie e la tristezza è ciò che ci aiuta a ripiegarci dal mondo concentrandoci sugli eventi dolorosi e a dargli senso.

Come per molti altri comportamenti è il troppo a causare danno: un ripiegamento non può causare un arresto nella vita di un individuo.

 

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