Il rapporto tra personalità e clima

La personalità spesso viene associata alle componenti genetiche ed ereditarie, ma anche l'ambiente influisce. I cambiamenti climatici vengono tollerati meno da chi ha scarsa propensione ad affrontare i cambiamenti. Gli effetti più gravi si hanno nel Disordine affettivo stagionale.

Il rapporto tra personalità e clima

La personalità è un insieme di regolarità comportamentali che rendono la persona riconoscibile all'esterno e dotata di una certa coerenza.

Spesso si fa riferimento alle componenti biologiche ed ereditarie delle caratteristiche di personalità: si pensi ai finti litigi tra genitori che, in presenza di capricci da parte dei figli, si difendono dicendo "ha preso tutto da te!".

Anche l'ambiente ha una sua importanza, anzi: tutti gli elementi contestuali influiscono sulla personalità.

Un caso esemplare riguarda la relazione con il clima che ha effetti moderati per arrivare fino al disordine affettivo stagionale.

 

Cambiamenti climatici e personalità

La meteoropatia è l'insieme di sintomi negativi a carico della salute (psicofisica) individuale a causa dei cambiamenti del clima.

La possibile comparsa di disturbi è riconosciuta fin dall'antichità, ma nonostante i cambiamenti siano uguali per tutti, solo alcune persone sembrano risentirne particolarmente. Nello specifico, è una particolare "fragilità" a livello della personalità che è associata ad una maggiore reattività.

Queste caratteristiche possono variare di nome a seconda della teoria di riferimento, ma indicativamente si rapportano alla capacità di adattamento dell'individuo ai cambiamenti.

 

Il disordine affettivo stagionale

Se la maggior parte delle persone risente in modo lieve dei cambiamenti climatici, il cambio di stagione può scatenare un verso disagio psicologico associato alla personalità, chiamato Disturbo affettivo stagionale.

Si tratta di un disturbo ciclico dell'umore che colpisce maggiormente durante autunno e inverno; i sintomi sono: stanchezza, scarsa concentrazione, apatia, eccessivo appetito, ipersonnia e letargia. Le ricerche non sono del tutto unanimi, ma evidenziano l'effetto che le variazioni di temperatura, umidità, luminosità e pressione hanno sul ciclo sonno-veglia e sulla regolazione endocrina.

I soggetti più fragili non riescono ad adeguare la produzione di melatonina che regola il sonno e sincronizza i ritmi fisiologici, scatenando reazioni di stress fisico e psicologico.

La capacità di adeguamento agli stimoli e alle variazioni ambientali è la caratteristica di personalità che aumenta la probabilità di soffrire di questo disturbo dell'umore che, se non viene curato, cristallizzerà questo stato di tensione in modo permanente.

 

Come curarlo?

La terapia che presenta maggior successo nella cura del disordine affettivo stagionale non è il cambio di clima, ma la "bright teraphy".

Questo tipo di fototerapia non ha alcuna connessione con la personalità, perché il paziente viene esposto ad una fonte luminosa superiore ai 2000 lux.

Ciò che interessa in questa sede è che una cura precoce dà ottimi risultati e pochi effetti collaterali, migliorando anche l'umore generale del paziente, mitigando gli effetti del suo quadro di personalità.

 

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