Night eating syndrome: cos'è
Durante il giorno si è generalmente di buon umore e si tende a mangiare poco o nulla, di notte l’angoscia prende il posto del sonno e spinge compulsivamente a mangiare per ritrovare un po’ di calma: è la Night Eating Syndrome, una disregolazione dei ritmi circadiani del sonno e dell’appetito che rivela un disagio psicologico di natura ancora controversa
La Night Eating Syndrome (in Italiano “sindrome della condotta alimentare notturna”) è un disturbo psicologico solo di recente differenziato da altri disturbi legati al controllo del peso o della condotta alimentare. È tuttora aperto il dibattito se la Night Eating Syndrome possa essere definita come un quadro nosografico a sé stante, una variante di altri disturbi come il Binge Eating Disorder, o se costituisca una variante comportamentale non rientrante a pieno titolo nell’area della psicopatologia.
Night Eating Syndrome: definizione e caratteristiche
Pur non essendo attualmente inserita come categoria autonoma all’interno del DSM-IV, gli autori che hanno studiato il quadro della Night Eating Syndrome sono concordi nel definirla attraverso alcune caratteristiche principali:
- scarso appetito al mattino e una generale limitazione nel consumo di cibo durante il giorno;
- peggioramento del tono dell’umore alla sera, forte angoscia e incapacità a prendere sonno o frequenti interruzioni dello stesso associate ad una spinta compulsiva ad alzarsi a mangiare;
- la persona durante queste abbuffate notturne si alimenta prevalentemente di carboidrati (nel tentativo di sedare l’angoscia) arrivando ad ingerire il 50% o più dell’introito calorico giornaliero.
Night Eating Syndrome: differenze con altri disturbi
Chi ha un problema di Night Eating Syndrome prova vergogna per le proprie abbuffate notturne, insoddisfazione per il proprio corpo e una generale disistima di sé. Tuttavia questo quadro si differenzierebbe sia dal Binge Eating Disorder – dove l’alimentazione incontrollata può avvenire durante tutta la giornata e associarsi a episodi di vero e proprio estraniamento dalla realtà – che dalla bulimia per l’assenza di condotte di compenso e per il minor quantitativo di cibo ingerito. Spesso alla Night Eating Syndrome si associano obesità (di cui la Night Eating Syndrome può rappresentare un antecedente) e depressione.
Night Eating Syndrome: dalla disregolazione biologica a quella degli affetti
La disregolazione del ritmo sonno-veglia e dell’appetito della Night Eating Syndrome non è affatto da sottovalutare. In primo luogo perché contribuisce a creare un circolo vizioso che alimenta il problema in quanto l’elevato introito calorico ingerito la sera impedisce comunque di avere un sonno qualitativamente efficace e crea scarso appetito al mattino e durante il resto del giorno: uno stato di prolungato digiuno che non può far altro che peggiorare la voracità dell’iperalimentazione notturna. In secondo luogo, la disregolazione biologica della Night Eating Syndrome esprime, come molti altri disturbi alimentari, un corrispondente difetto nella regolazione affettiva, giacché corpo e mente rappresentano due facce di una stessa medaglia fra loro in reciproca interazione. Se il disturbo della Night Eating Syndrome è persistente rappresenta una disfunzionale modalità di coping agli stress e a problemi affettivi e relazionali che può essere utile esplorare con una consulenza psicologica.
Fonte immagine: janineomg