Il Binge eating disorder e i disturbi alimentari psicogeni

Il Binge Eating Disorder, solo di recente incluso nei disturbi alimentari psicogeni, è caratterizzato da ingestione impulsiva e incontrollata di cibo, associata a sovrappeso o ad obesità e a ripercussioni disfunzionali nel rapporto con sé stessi e la propria vita di relazione

Meccanismi del binge eating

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Il Binge Eating Disorder (o disturbo da alimentazione incontrollata) si riferisce ad un disturbo psicologico non riconducibile tout court ad un problema di obesità, cui pure è associato, in quanto caratterizzato da un distorto rapporto col cibo e con la propria immagine corporea rimandanti ad una sofferenza psicologica profonda che giustifica la sua collocazione entro i disturbi alimentari psicogeni.

 

Binge Eating Disorder: diagnosi e insorgenza

Nello specifico, secondo i criteri diagnostici del DSM IV, il Binge Eating Disorder è caratterizzato da ricorrenti e impulsive abbuffate durante le quali la persona ha la sensazione di perdere il controllo di sé fino ad un vero e proprio senso di estraniazione dalla realtà, prova vergogna per tale comportamento e, fra un episodio e l’altro, non adotta condotte di compenso quali vomito, lassativi o restrizioni alimentari, come accade invece per la bulimia. Se altri disturbi alimentari psicogeni insorgono più frequentemente in adolescenza, il Binge Eating Disorder insorge non di rado anche in età adulta (30-40 anni) in associazione a forti stress, traumi, problemi esistenziali legati al ciclo di vita; in questi ultimi casi, il Binge Eating Disorder è stato spesso preceduto, in età adolescenziale o tardo adolescenziale, da sintomi o manifestazioni di altri disturbi alimentari psicogeni.

 

Binge Eating Disorder e altri disturbi alimentari psicogeni

La persona con Binge Eating Disorder condivide con chi presenta altri disturbi alimentari psicogeni (anoressia e bulimia) un rapporto distorto con il cibo e con la propria immagine corporea, un intenso desiderio di dimagrire, un'eccessiva importanza assegnata alla propria forma fisica, tanto da farne la cartina tornasole per la propria autostima e valore personale. Tuttavia nel Binge Eating Disorder, a differenza degli altri disturbi alimentari psicogeni, tutto questo si accompagna ad una totale incapacità di controllare l’introito di cibo e l’insoddisfazione e la frustrazione per la propria forma fisica non fanno che aggravare progressivamente l’incapacità, tipica del Binge Eating Disorder, di controllare l’impulso a mangiare. Nel Binge Eating Disorder il cibo diviene, così, un rifugio consolatorio dalle disillusioni del mondo reale, da quegli stati emotivi difficili da gestire che nella propria passata storia personale non hanno trovato adeguato spazio per essere ascoltati, compresi e riconosciuti.

 

Binge Eating Disorder e terapia

Per chi soffre di Binge Eating Disorder inutile pensare ad una dieta restrittiva, questo aggraverebbe il circolo vizioso in cui il soggetto è caduto alimentando insoddisfazione, frustrazione e abbuffate. Un intervento psicoterapeutico, come in altri disturbi alimentari psicogeni, è invece spesso prioritario per aiutare la persona ad accettare il proprio problema e a sviluppare le risorse necessarie a nutrire una miglior autostima e un più realistico rapporto con le proprie emozioni e la propria immagine corporea. Un cambiamento psicologico consentirà successivamente di seguire e realizzare con successo anche un cambiamento nutrizionale.

 

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