Misantropia, l'odio verso l'umanità: cause e terapie
La misantropia è lo stato di chi affetto da un generale odio per l’umanità, a livello psicologico si avvicina al disturbo antisociale della personalità. Vediamone le caratteristiche e le terapie
Il misantropo è colui che ama stare da solo perché caratterizzato da un sentimento di superiorità nei confronti del prossimo a cui si unisce un certo odio verso l’umanità.
Perché la misantropia è considerata un male? Secondo la favola del porcospino di Schopenhauer sia la vicinanza che la lontananza di per sé sono uno stato negativo per l’uomo: il gruppo di porcospini della storia per affrontare il freddo necessitano di stare vicini per godere del reciproco calore, ma la presenza degli aghi rende tale situazione sopportabile solo per piccoli periodi di tempo.
Il genere umano, quindi, si barcamena tra la necessità di stare insieme agli altri per riceverne aiuto e il bisogno dei propri spazi.
Misantropia e personalità
Aldilà dei ragionamenti filosofici la misantropia si avvicina a quello che nel DSM V è descritto come il Disturbo Antisociale della personalità.
Tale patologia colpisce il 3% degli uomini e l’1% delle donne e si manifesta più frequentemente in caso di dipendenze o di permanenza nel carcere.
Ovviamente il DAP ha delle conseguenze rilevanti sia nella sfera privata, sia in quella ldi lavoro e ne consegue che questi soggetti spesso si trovano a vivere in condizioni di difficoltà economiche.
Gli antisociali sono generalmente caratterizzati da sintomi tipici della misantropia:
- Una visione grandiosa di sé e una considerazione miserevole del prossimo
- Mancanza di coscienza e assenza di rimorso e senso di gratitudine
- Tendenza alla rabbia, alla noia e al rimorso
- Comportamento disinibito e poca considerazione (nonché timore) per le punizioni, a ciò si associa l’incapacità di provare empatia e di rispettare le regole ed il prossimo.
L’asociale è assolutamente distaccato rispetto agli altri, è caratterizzato da una condotta noncurante dei sentimenti altrui, quindi a volte sono frequenti i comportamenti aggressivi senza che ci si curi delle conseguenze sugli altri.
Questi sintomi lo portano a non essere molto amato da chi gli sta vicino e quindi all’autoisolamento si unisce la tendenza a venire isolati.
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Misantropia: come nasce il DAP
Spesso i primi tratti del Disturbo Antisociale di Personalità compaiono durante l’adolescenza e sono la risultante di un insieme di fattori: ambiente, tratti psicologici ereditari e organici.
Alcolismo e separazioni familiari si riscontrano in almeno un quarto dei pazienti affetto da DPA e si riscontra anche una familiarità per i precedenti psichiatrici e l’alcolismo.
A livello organico si osserva con una certa regolarità la presenza di squilibri ormonali e alterazioni nelle onde cerebrali associati ad un generale stato di iperattività del sistema nervoso centrale.
La terapia
Date le caratteristiche inerenti il disturbo, cioè la scarsa empatia e una visione grandiosa di se stessi, difficilmente il paziente richiede volontariamente un trattamento; più spesso la richiesta arriva dai tribunali. Il trattamento tendenzialmente verte su due versanti:
- A livello psicologico una terapia cognitivo comportamentale cerca di gestire quelle distorsioni cognitive che impediscono al soggetto di comprendere la prospettiva altrui e i sentimenti degli altri,
- A livello farmacologico la terapia cerca di contrastare gli sbalzi d’umore e la reattività del sistema nervoso centrale.
Il ruolo dell'ambiente e dei geni nei comportamenti antisociali