L’epilessia: cause idiopatiche e possibili complicazioni
L’epilessia è una patologia che provoca delle crisi ripetute focali o generalizzate. Nel 70% dei casi le cause che scatenano la malattia non sono chiare. Quando capita di assistervi è importante mantenere la calma e osservare il decorso della crisi per informare adeguatamente i medici curanti
L’epilessia è una patologia che provoca delle crisi a causa della presenza di gruppi di cellule (dalla grandezza variabile) che sono ‘ipereccitabili’. L’origine è una scarica elettrica che si propaga in modo incontrollato senza lasciare conseguenze. Le epilessie focali sono quelle che coinvolgono un numero limitato di neuroni, mentre si dicono generalizzate quando si diffondono ampiamente lungo tutta la corteccia.
Non sono ancora chiare le cause dell’epilessia, solo nel 30% dei casi si riscontrano delle cicatrici o delle lesioni cerebrali che giustificano le crisi.
Le cause più probabili dell’epilessia
Nella maggior parte dei casi di epilessia si riscontrano le cosiddette cause idiopatiche: derivanti da cause sconosciute, in pazienti che non presentano altre malattie neurologiche, ma hanno una storia familiare legata all’epilessia. Altre possibili cause sono:
• Condizioni genetiche o lesioni durante la nascita (inizio delle crisi durante la prima infanzia)
• Patologie metaboliche
• Lesioni cerebrali che scatenano le crisi circa dopo un paio d’anni. Sono più probabili se c’è un danno alle membrane cerebrali
• Infezioni cerebrali come le meningiti, le encefaliti, complicanze dell’AIDS.
• Malattie cardiocircolatorie e malattie degenerative (come la demenza senile o l’Alzheimer)
Le cause dell’epilessia focale
Un gruppo di ricercatori del CNR, guidato da Giorgio Carmignoto, ha esaminato le cause dell’epilessia focale, concentrandosi sulle astroglia, cellule gliali a forma di stella presenti del midollo spinale. L’iperattività di un piccolo gruppo attiverebbe le cellule vicine rimandando a loro volta i segnali ai neuroni che se eccitati per un certo periodo di tempo generano una forte scarica elettrica che scatenano una seconda fase di attività delle astroglia. Le crisi focali quindi sarebbero causate da questi cicli di attivazione tra neuroni e astroglia.
Cosa fare quando si assiste a una crisi epilettica?
Quando si assiste a una crisi epilettica è possibile farsi prendere dal panico e non gestire bene la situazione. Ciò diventa ancora più importante se il paziente è un bambino, soprattutto per le possibili complicazioni che seguono la crisi: morsicatura della lingua, cadute e relativi traumi, inalazione del materiale gastrico, ecc. Ecco dunque, alcuni consigli dell’Ospedale Bambino Gesù:
• Non spaventare il bambino con la propria paura e cercare di rassicurarlo.
• Osservare come si svolge la crisi, prestando particolarmente attenzione a deviazione degli occhi da un lato e maggiore presenza di scosse su un lato del corpo.
• Se il bambino è caduto si può mettere un cuscino sotto la testa e ruotare il corpo su un fianco per far defluire la saliva.
• Non cercare di aprire la bocca, i muscoli in genere sono contratti e potrebbero causare morsi o la rottura dei denti del bambino. La lingua non viene ingoiata.
• Non cercare di rianimare il bambino con tecniche inappropriate.
• Aspettare a somministrare i farmaci prescritti. Il 90% delle crisi recede spontaneamente dopo un paio di minuti.
Fonte immagine: phtol.com