Disturbi dell'umore e stagioni: che ruolo ha il cervello?

Il cervello e i disturbi dell'umore, che legame esiste? Spesso si sente parlare dei problemi legati al passaggio verso la primavera, ma anche il caldo e la forte luce che caratterizzano l'estate possono influenzare il nostro umore. Come?

Disturbi dell'umore e stagioni: che ruolo ha il cervello?

Le oscillazioni umorali in primavera sono oggetto di molte conversazioni quotidiane: il passaggio dal caldo al freddo causa un leggero sfasamento nel nostro organismo e anche il nostro cervello ne risente; in generale ci si sente più spossati e stanchi fisicamente e mentalmente.

Anche in estate però ci possono essere dei disagi psicologici legati all'umore perché il cervello risente sempre dei cambiamenti ambientali e stagionali. Cerchiamo di capire meglio in che modo corpo e mente si adattano al clima caldo.

 

Riconoscere l'estate

Il nostro cervello è in grado di comprendere quando sta arrivando l'estate (mettendo in atto per tempo una serie di aggiustamenti che consentono un felice adattamento al caldo) soprattutto grazie ad un meccanismo di monitoraggio delle ore di luce. La luce, infatti, più della temperatura, sembra avere un grande "potere" sulla psiche e sul nostro umore.

Il neurotrasmettitore responsabile di questa valutazione è il Gaba che monitora il livello di cloruro nei neuroni, a sua volta condizionato dalla luce, e la regione cerebrale che effettua questa operazione è la stessa che governa i ritmi circadiani.

In modo particolare esistono due gruppi di geni che si attivano a seconda del momento della giornata; il grado di attività è quindi proporzionale alla quantità di luce, cioè al fatto che sia giorno o notte e quindi, in ultima analisi, anche alla stagione.

Più grande è lo squilibrio tra la "zona notte" e la "zona giorno" maggiore è la consapevolezza di essere in una delle stagioni estreme, ma quando il cambiamento è troppo rapido o estremo il meccanismo si inceppa aumentando la possibilità che insorgano dei disturbi dell'umore.

 

Quanto le stagioni influenzano l'umore e non i ritmi "artificiali" che il mondo odierno impone?

 

Luce e umore

Il ruolo della luce nell'influenzare il cervello e in modo specifico i disturbi dell'umore è stato oggetto di uno studio del dipartimento di Biologia della Johns Hopkins University a Baltimore.

In un articolo pubblicato su Nature sono stati studiati gli effetti della quantità di luce dovuta al clima e i circuiti azionati. Da anni si conoscono infatti le conseguenze negative delle lunghe "notti" dei paesi del nord o anche la maggiore produttività in termini di apprendimento e studio alla luce diurna piuttosto che a quella artificiale, ma non era chiaro il ruolo del cervello.

Lo studio ha cercato di chiarire il ruolo delle strutture che governano i ritmi circadiani, ma anche l'effetto indiretto della deprivazione del sonno. L'esperimento ha visto i topi come protagonisti; i roditori sono stati sottoposti a un ciclo ultradiano (3 ore e mezzo di sole e altrettante di buio) cercando di isolare tutti gli altri fattori che oltre la luce hanno un effetto sull'umore.

I topi hanno risentito di queste quantità anomale di luce e sono stati registrati sintomi depressivi cui seguono delle difficoltà nell'apprendimento. Solo con la somministrazione di farmaci antidepressivi i livelli si ristabiliscono.

La luce è di fatto in grado di influenzare la produttività del nostro cervello, confermandosi un elemento fondamentale per la nostra salute psicofisica.

In estate quindi, almeno a questo livello, dovremmo risentire di effetti positivi. Eppure qualcuno lamenta qualche disturbo. Che il caldo possa agire in controtendenza? È un altro aspetto da chiarire.

 

Mal d'estate: quando il caldo influisce sulla mente