Crisi e crescita personale: vediamo il bicchiere mezzo pieno
La crisi: disperazione, sconfitta, lacrime e dolore. È davvero solo questo? Ma perché si pensa alla crisi solo in modo negativo? Eppure, l'etimologia non racconta questo, ma ci propone la crisi come un'occasione di crescita personale. La crisi fa paura, ma dietro la paura è nascosto il desiderio. Non ci credete? Proviamo ad analizzare la crisi da prospettive differenti e con occhi e cuore aperti
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Quante volte nell'arco della giornata sentiamo dire, diciamo o pensiamo: sono in crisi, siamo in crisi, c'è crisi e via dicendo? Ma cos'è la crisi? È davvero la bestia nera alla vade retro Satana o, come suggerisce l'antica saggezza tramandata dalle parole, è un'occasione di crescita personale e di trasformazione? La crisi mette in dubbio le nostre certezze, la nostra identità e, spesso, ci richiama ad un bisogno di rinnovamento, scoprendo in noi stessi una nuova autenticità e risorse che nemmeno pensavamo di avere. Certo, oggi è difficile parlare di crisi come possibilità di crescita personale: anche il nostro Paese è in crisi e questo si aggiunge alle nostre paure. Ma crisi è un elemento naturale: compare per raccontarci qualcosa. La crisi fa paura ma, ricordate, dietro la paura si nasconde il desiderio: dobbiamo avere occhi per vedere, orecchie per ascoltare e cuore per sentire. Vediamo insieme il rapporto tra crisi e crescita personale.
Crisi e crescita personale: etimologia
Quando pensiamo alla crisi, inevitabilmente, quasi come archetipi junghiani, affiorano alla nostra coscienza immagini di disperazione, di ansia, di sfacelo totale, lacrime amare e tragedie alla greca. Ma perché pensiamo alla crisi solo come rottura e sfacelo e non come opportunità di crescita personale? Se vogliamo farci aiutare dall'etimologia, vediamo che il termine crisi deriva da krino, che significa separare, discernere, cernere, valutare. La crisi, quindi, diventa un po' come mondare le verdure: separi ciò che ti serve da ciò che non ti serve più, valutando cosa mettere in valigia per aiutarti ad affrontare ciò che la vita ti sta proponendo. Cosa c'è di disperato in questo? Forse c'è dolore, perché separarsi da parti di sé che non servono più è doloroso. Ma non tremendo. È solo faticoso.
Crisi e crescita personale: un problema di prospettiva
La crisi è un'occasione, non una condanna! È un problema di bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, la conoscete la storiella, no? La crisi è davvero un'opportunità di crescita personale, la crisi mette in dubbio le nostre certezze, ci fa vacillare sulle gambe, ci spaventa perché non abbiamo più il controllo dei nostri movimenti, perché spesso significa la fine di un'età, la fine di un amore, la fine di qualcosa che fino a ieri ci sembrava essere parte indissolubile di noi. Ma non è così: se la crisi arriva vuol dire che è il momento giusto. Prova ad accoglierla invece di scacciarla, e chiediti che cosa vuole comunicarti. Bisogna imparare a vedere e a cogliere il positivo e il buono in ciò che la vita ci dona perché il pessimismo è sempre pronto a fare cucù: per essere felici bisogna anche imparare a trasformarsi.
Crisi e crescita personale: coglila al volo
La crisi arriva sempre al momento giusto, anche se non lo sai! Magari è la cosa migliore che ti stia capitando: la crescita personale è dietro l'angolo e la vita ti chiede di trasformarti continuamente per raggiungere quel senso di autenticità e di pienezza che tutti noi ricerchiamo continuamente o aneliamo soltanto. I Nativi Americani, che con i loro riti sciamanici che non hanno nulla da invidiare ai moderni percorsi di crescita personale, mettevano in crisi i loro giovani durante i riti di passaggio. Puro sadismo? Non penso. Forse donavano loro un'opportunità per aiutali a trovare in sé la forza e l'autenticità che servono per incontrare la vita che viene incontro.
Albert Einstein, che non è stato di certo il primo sprovveduto ad affacciarsi a questo mondo, dice: "La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. (…) Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. (…) Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla." La vita è piena di crisi, ovvero, è piena di riti di passaggio e di opportunità di crescita personale. Sta a te cogliere tutto questo.
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