Misurare l’apatia
L'apatia è un disagio misurabile attraverso sintomi comportamentali, ma allo stesso tempo può essere anche il sintomo di un ridimensionamento cerebrale
L’apatia fa riferimento ad una condizione di disagio psicologico caratterizzata da un certo grado di indifferenza verso gli stimoli esterni e da reazioni emotive poco intense.
Oggi gli stimoli che vengono offerti sono molteplici e da adulti e bambini ci si aspetta sempre un certo grado di impegni ed attività. Quando l’inerzia è riposo e quando invece si tratta di apatia. Esiste un test o una scala attraverso cui misurarla.
Sintomi di apatia: cosa misurare?
Nonostante la frenesia contemporanea, o forse proprio a causa di essa, l’apatia è un disagio, una patologia che si sta diffondendo rapidamente. La perdita di interesse che è il sintomo maggiore; indifferenza e senso di impotenza attanagliano l’individuo prima in un settore della vita per poi diffondersi ad ogni suo aspetto.
È proprio l’allargarsi dello scarso entusiasmo uno dei campanelli d’allarme. L’apatia si accompagna a solitudine e sintomi depressivi.
Ad una valutazione comportamentale da parte di uno specialista (psicologo o psichiatra) è possibile associare una valutazione biologica.
Tristezza e apatia possono essere causate da ipotiroidismo, malfunzionamento della ghiandola tiroidea che produce ormoni (nel suo livello ottimale) che regolano diverse funzioni del corpo, tra cui l’umore. Per chiarire il ruolo di questa ghiandola nell’apatia si possono effettuare delle analisi del sangue per valutare il dosaggio di alcuni ormoni tiroidei: fT3, fT4 e TSH.
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L’apatia come misura
L’apatia può essere misurata, ma a sua volta la sua presenza è usata come parametro per misurare la salute cerebrale, soprattutto in età avanzata.
Il gruppo di ricercatori guidato dal dott. Launer del National Institute on Aging at the National Institutes of Health ha effettuato una serie di test su più di 4000 anziani con un’età media di 76 anni che non presentavano segni di demenza, ma con uno o più sintomi di apatia.
Gli anziani apatici e poco interessati sono stati sottoposti risonanza magnetica e i risultati mostrano un volume ridotto del cervello. I pazienti che non hanno voglia di uscire di casa e in generale mostrano meno interesse per attività che prima ritenevano coinvolgenti hanno subito un ridimensionamento del cervello.
Come non diventare apatici
Come fare a non cadere nell’apatia? Forse imparare a gestire una piccola dose di noia potrebbe essere un’utile allenamento per non prendere l’avvio verso una china discendente.
Il continuo bombardamento degli stimoli e la cultura generale ci portano a infittire le nostre agende sin dalla più tenera età. In questo caotico scenario il restare senza fare niente viene vissuto come “socialmente” sbagliato portando quindi a cercare nuovi impegni. Non importa cosa fare, è importante fare: ed è così che ci si impegna senza reali interessi perdendo la capacità di aspettare il nuovo che realmente stimola.
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