Anziani e depressione: la vita sociale mantiene allegri

La salute degli anziani è un argomento sempre in prima pagina per un Paese come il nostro che ha un’età media molto alta. Vediamo più da vicino i numeri, le cause e le strategie per reagire al problema che riguarda anziani e depressione

Anziani e depressione: la vita sociale mantiene allegri

La salute degli anziani è un argomento sempre in prima pagina per un Paese come il nostro che ha un’età media molto alta. Il tema è ancora più importante alla luce di uno studio di Harvard che stabilisce che le bambine di oggi potranno arrivare fino a 120 anni. Da un punto di vista fisico le problematiche maggiori riguardano l’equilibrio, le ossa, il cuore, ecc.

Per quanto riguarda la salute psicologica uno dei problemi più frequenti tra gli anziani è una forma di malinconia che può sfociare nella depressione. Vediamo più da vicino i numeri, le cause e le strategie per reagire al problema che riguarda anziani e depressione.

 

Anziani e depressione in Italia

Ma cosa succede realmente in Italia? Quali sono i numeri che riguardano anziani e depressione? Secondo uno studio del CNR di Padova (Italian Longitudinal Study on Aging), gli anziani italiani sono tra i più depressi d’Europa. Ciò comporta inoltre una maggiore predisposizione all’infarto anche quando le condizioni di vita sono salutari.

Secondo questo studio che ha interessato grandi città di tutto il territorio nazionale, tra gli over 65 le donne sono più depresse degli uomini con una percentuale che va oltre la metà della popolazione femminile (58%).

 

Abuso di farmaci antidepressivi nella terza età

 

Anziani e depressione: la disperazione è un problema di sviluppo

Secondo Erik Erikson, famoso psicologo, il processo di sviluppo di un individuo non si conclude mai, ma attraversa tutte le fasi della vita con problematiche e compiti che sono specifici per ogni età.

Erikson individua 8 fasi, ciascuna con due possibili esiti, uno positivo e adattivo e uno negativo. L’ultima tappa è quella dell’anziano il cui compito primario è di lavorare sulla propria identità per raggiungere integrità o disperazione.

Si raggiunge integrità quando la persona riesce a dare un significato ai vari passaggi della sua vita e quindi raggiunge un senso di compiutezza della propria esistenza; si ha disperazione invece, quando non si trova un filo conduttore che spieghi la propria vita che appare priva di significato. Ciò contribuisce all’aumento della paura di una morte precoce (anche in assenza di problemi di salute) che impedirebbe il compimento della sua esistenza.

La cattiva risoluzione dell’ultima tappa di sviluppo può essere una delle cause riguardanti anziani e depressione, ma non è l’unica. A livello sociale i forti cambiamenti nella vita familiare e lavorativa rendono difficile la possibilità di percepirsi ancora utili, predisponendo così l’anziano alla svalutazione di se stesso e all’autoesclusione dalla vita in compagnia.

A questi sentimenti si aggiungono vari problemi fisici che possono essere d’ulteriore ostacolo, un terreno fertile per i sintomi depressivi. Viene a crearsi un circolo vizioso tra problemi fisici e psicologici, aumentando nel contempo le tendenze suicide (frequenti negli anziani).

 

Anziani e depressione: strategie per reagire

Come sostiene Erikson la disperazione non è una componente necessaria di questo stadio di vita, che può essere vissuto felicemente grazie a un costruttivo adattamento alle nuove condizioni (meno abilità, ma più tempo a disposizione).

La gestione delle attività in modo propositivo è la strategia preventiva di maggior successo. Ecco alcuni consigli:

1. impegnarsi in attività di volontariato (che fanno sentire utili) o vecchi hobby;
2. socializzare con altri anziani in spazi a loro dedicati;
3. cercare di imparare qualcosa di nuovo per tenere in esercizio la mente ed evitare la stagnazione dei processi mentali;
4. cercare un equilibrio tra il vecchio stile di vita e il nuovo, attraverso attività che facciano da ponte tra le due fasi di vita.

 

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Immagine | AZAdam