Counseling sanitario: ascolto e decodificazione della sofferenza
Quanto può essere complesso tollerare i cambiamenti ed accettare le diversità legate alla malattia e alla sua gestione terapeutica? Il counseling sanitario è un intervento che nasce con lo scopo di far emergere e potenziare le capacità adattive e le risorse individuali della persona malata e dei familiari e di incrementare le capacità comunicative degli operatori
Nell’attività in ospedale si possono prendere in considerazione diversi ambiti di applicazione dell’intervento di counseling sanitario, come ad esempio: la relazione tra il paziente e l’ambiente ospedaliero, la relazione tra gli operatori delle professioni sanitarie e i pazienti/clienti, la relazione fra operatori sanitari della stessa competenza o di competenze diverse.
Necessariamente la visione del problema deve essere sistemica.
Counseling sanitario: caratteristiche
I principali obiettivi del counseling sanitario sono rappresentati dal sostegno emotivo e dalla prevenzione, nel senso di promuovere la salute per favorire il benessere attraverso il potenziamento delle risorse esistenti e residue.
Nel settore sanitario spesso ci si trova ad affrontare situazioni difficili per esempio caratterizzate dalla modificazione improvvisa della rappresentazione del futuro, come accade nel caso della comunicazione di alcune diagnosi.
Restituire autonomia decisionale al cliente significa ridurre la portata delle conseguenze degli interventi comunicativi del professionista ad una più ragionevole dimensione: tipico è il caso della comunicazione di cattive notizie.
Ma il counseling sanitario può diventare una forma di sostegno anche per tutti quegli operatori sanitari ed assistenziali che rischiano per esempio crisi di stress e burn out a causa di un’attività che li porta costantemente a contatto con il dolore.
Saper dare assistenza e consulenza è uno strumento primario per chi svolge un’attività professionale di “aiuto” agli altri e vuole aiutare le persone che si trovano in un particolare momento della loro vita ad affrontare delle difficoltà. In ospedale l’attenzione al contesto e alle motivazioni della richiesta di intervento è fondamentale per la comprensione dei bisogni specifici degli individui e dei gruppi che usufruiscono del counseling: i problemi relativi alla malattia non sono affrontabili tramite un intervento con utenti scissi dal contesto entro il quale si è posto il problema, specialmente se l’obiettivo dell’intervento è la valorizzazione di capacità adattive e comunicative.
Counseling sanitario: l’importanza del contesto
Il contesto ospedaliero ha delle caratteristiche specifiche che definiscono in qualche modo le potenzialità e i limiti di un intervento di counseling sanitario. La prima caratteristica riguarda la committenza: all’interno di una struttura ospedaliera sono il singolo medico o l’équipe medica ad orientare il paziente verso un intervento di counseling, in quanto nell’attuale organizzazione degli ospedali italiani non è previsto l’accesso diretto del paziente ad un tale tipo di servizio.
La seconda caratteristica riguarda l’intervento. Il counseling è fondato sulla logica del potenziamento della “normalità” ed è quindi necessario effettuare una valutazione psicopatologica preliminare dello stato mentale del paziente per escludere la presenza di gravi patologie psichiche in atto, che renderebbero difficilmente applicabile l’intervento di counseling.
Esso prevede in media 4-5 incontri ed è focalizzato su un problema specifico che rappresenta una sorta di prototipo delle difficoltà che il paziente non ha saputo gestire; è caratterizzato dalla relazione fra il counselor e il cliente all’interno di un percorso di cambiamento, concordato da entrambi, orientato da un lato a sottolineare le possibilità di elaborazione autonoma del problema, dall’altro a scoraggiare le eventuali richieste di dipendenza del soggetto.
La terza ed ultima caratteristica è rappresentata dalla restituzione al paziente, ossia dalla comunicazione di una serie di formulazioni che riguardano i vari aspetti del problema, sufficientemente aderenti ai vissuti del paziente a alle sue possibilità di comprensione, così da poter essere da lui utilizzate direttamente o indirettamente.
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