Come combattere l'ansia

Un disturbo d’ansia impedisce di utilizzare i propri stati interni per far fronte alle difficoltà e adattarsi alla realtà; combattere l’ansia non significa eliminarla ma imparare a gestirla e a ridimensionarla per poterla utilizzare come risorsa. Vediamo come fare

Come combattere l'ansia

L’ansia è uno stato mentale che, mediante determinati segnali fisici ed emozionali, segnala la presenza di un pericolo imminente interno o esterno all’individuo; di per sé l’ansia è quindi una reazione normale, fisiologica e adattativa che ogni persona sperimenta nel corso della sua esistenza funzionale a mobilitare le energie e le risorse per far fronte alle difficoltà.

L’ansia non è più adattiva ma patologica quando diviene invece una sintomatologia cronica disturbante e disorganizzante che, al contrario dell’ansia-segnale, impedisce un funzionale e soddisfacente adattamento agli eventi. Come combattere l'ansia?

 

Combattere l’ansia: non significa eliminarla

Chi sperimenta un disturbo d’ansia - un problema di attacchi di panico, agorafobia o uno stato d’ansia generalizzato ad esempio – si percepisce in qualche modo sopraffatto e dominato dalla propria ansia che, benché riconosca come eccessiva e irrazionale, non riesce a gestire né a controllare. Il desiderio di combattere l’ansia deriva proprio da questo: percepire l’ansia come un problema “altro da sé” che vada in qualche modo aggredito ed eliminato alla stessa stregua di un batterio di una malattia infettiva.

Ebbene, combattere l’ansia significa in realtà, più propriamente, non eliminarla – nessuno vive senza provare ansia – ma ridimensionarla in modo che le proprie reazioni ansiose agli eventi divengano via via più selettive e misurate. In questo modo combattere l’ansia significa in realtà riconoscerla non come un demone fuori di noi ma, al contrario, come una funzione al nostro servizio di cui possiamo prendere il comando, una risorsa importante che ci segnala potenziali difficoltà e ci aiuta ad attivarci in maniera appropriata alla soluzione dei problemi.

Un livello di “attivazione” adeguato è infatti indispensabile per concentrarsi e ottimizzare le proprie prestazioni (un esame, una gara sportiva, un colloquio di lavoro eccetera…), sono livelli troppo elevati (o troppo bassi) ad essere disfunzionali perché in tal modo l’ansia non è più uno stato che segnala un problema ma è di per se stessa un problema che ostacola invece che favorire l’adattamento agli eventi.

 

Combattere l’ansia: quali possibilità terapeutiche

Per combattere l’ansia, nel caso di veri e propri disturbi, può essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico o psicodinamico incentrato sui conflitti psicologici interni che l’ansia esprime o cognitivo comportamentale incentrato sulla ristrutturazione delle idee e credenze irrazionali alla base delle proprie reazioni ansiose.

In alcuni casi per combattere l’ansia la psicoterapia può essere affiancata da una terapia farmacologica che aiuti la persona a gestire l’aspetto sintomatologico.

In tutti i casi, può essere di beneficio combattere l’ansia anche attraverso tecniche di rilassamento, come il Training Autogeno, che, lavorando su uno stato di calma e di riequilibrio tra mente e corpo, aiutano ad eliminare tensioni corporee legate all’ansia (come le cefalee muscolo-tensive) e aiutano la persona a costruirsi e a ritrovare un proprio spazio interno di tranquillità con se stessa.

 

Fonte immagine: letocarri