Le caratteristiche di un buon obiettivo

Come deve essere un buon obiettivo per essere efficace? Dev'essere soprattutto SMART. Vediamo cosa s'intende.

Le caratteristiche di un buon obiettivo

L’obiettivo identifica qualcosa che si vuole raggiungere, lo scopo, la meta o il traguardo prefissato per cui si attivano decisioni e azioni.

Ogni giorno più o meno consapevolmente ci si pongono degli obiettivi. Dai più semplici come alzarsi alle 6 del mattino, piuttosto che alle 8, il che implica azioni come, banalmente, puntare la sveglia, a quelli più articolati e complessi come portare a termine un lavoro, una trattativa importante oppure fare un acquisto, ritagliarsi del tempo per sé, i figli, la casa fino agli scopi della vita come laurearsi, sposarsi, vincere una gara importante, avere figli, ecc.

La vita quindi è un susseguirsi di azioni e decisioni, volte a raggiungere uno scopo, a volte piccolo e quasi non considerato, a volte grande e importante. È proprio nel caso in cui gli obiettivi sono grandi, ampi e importanti che è più facile cadere in intoppi o fallimenti, seppur questo possa avvenire anche nel piccolo quotidiano.

Affinché un obiettivo favorisca il successo deve avere caratteristiche importanti ed essere ben definito.

 

Obiettivi: riconoscili

La prima cosa da sapere è che non tutti gli obiettivi sono uguali.

Come già accennato ci sono obiettivi che rientrano nel vivere quotidiano, altri che sono straordinari e meno definiti e alti ancora che diventano scopi di vita.

Inoltre, ci sono quelli ben visibili anche ad altri, misurabili, suddivisibili in modo tangibile e quantificabili, solitamente chiamati “oggettivi”, altri invece meno definiti, più personali, qualitativi e meno analizzabili con parametri condivisi, detti “soggettivi”.

Esiste poi il fattore tempo: si parla di obiettivi a breve, medio e lungo termine. Come un susseguirsi di step e fasi da seguire, bene definite, che vanno monitorate e verificate e che spesso sono tra loro connesse e imprescindibili. Proprio come una scala: si affronta e si sorpassa un gradino alla volta, per arrivare in cima.

Infine, ci sono traguardi imposti dall’esterno, come spesso avviene nell’ambito scolastico (verifiche, esami ...) e lavorativo (scadenze…), ma non solo, e altri personali e scelti autonomamente. A livello motivazionale è bene conoscere questa differenza e lavora affinché qualcosa di proprio sia ritrovato anche nei primi. 

 

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Gli obiettivi sono S.M.A.R.T.

In un buon processo di definizione di un obiettivo si deve lavorare per rendere esso SMART, ovvero:

·         Specifico: chiaro, ben definito, strutturato e specificato nelle sue parti;

·         Misurabile: quantificabile, per cui è possibile misurare e quantificare un cambiamento e vi sia oggettività in questo processo;

·         Accessibile: qualcosa che sia raggiungibile con le risorse a disposizione e i limiti. Importante quindi chiedersi quale sia il punto di partenza e i mezzi a disposizione, così da tarare l’entità dell’obiettivo alla propria portata, questo incrementa la motivazione, ma specialmente la possibilità di successo;

·         Rilevante: deve avere un valore e significato per sé, deve essere sfidante ma allo stesso tempo accessibile, quindi né troppo semplice, né troppo complesso. Deve stimolare la messa in gioco di azioni, risorse e il cambiamento

·         Tempo: definibile nel tempo e ben scaglionato. Obiettivi a breve, medio e lungo termine.

 …ma non solo

Se l’acronimo SMART non dovrebbe essere mai dimenticato, bisognerebbe anche ricordarsi di formularlo in positivo, evitando la negazione e l’utilizzo del “non”, che è meglio scriverlo e magari riguardarlo ogni tanto (anche per il famoso principio che “verba volant scripta manent”) così da riattivare anche la motivazione, gerarchico ovvero definito nelle differenti fasi e processo, definendo bene cosa fare step by step e,  importantissimo deve emozionare, quindi essere coinvolgente a livello emotivo, suscitare sensazioni, desideri, emozioni e stati psicofisiologici differenti.

Quando gli obiettivi diventano molti, è bene porsi e definire delle priorità e una scala progressiva di traguardi a cui piano, piano designare risorse ed energie, favorendo, se possibile, il lavoro su un obiettivo alla volta, dedicandoci il tempo necessario, la giusta attenzione, impegno, motivazione, ecc.

Il primo step per raggiungere il successo è una buona definizione dell’obiettivo che è influenzato da tantissimi fattori e, a sua volta, ne influenza tantissimi altri.

 

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