Menzogna: come riconoscerla in un gruppo?
Scoprire con accurata certezza ogni segno di menzogna è più una chimera che una realtà. Eppure potreste avvicinarvi molto più facilmente alla verità condividendo in gruppo l’annoso dilemma: “mente o dice la verità?”
Sebbene siano molti gli studi sui comportamenti verbali e non verbali della menzogna, non è possibile smascherare con assoluta certezza un’affermazione menzognera.
Uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) sembra dimostrare, tuttavia, come la discussione di gruppo possa rappresentare un strumento più attendibile della valutazione individuale per riconoscere i segnali comportamentali del mentitore.
Valutare la menzogna in gruppo
L’articolo in questione riassume le conclusioni di tre studi di ricerca condotti con l’intento di analizzare sperimentalmente quanto fosse accurata la valutazione della menzogna se condotta in gruppo piuttosto che individualmente.
I soggetti coinvolti per gli esperimenti sono stati quindi invitati a valutare, sia individualmente che in gruppi di tre persone, verità e falsità delle affermazioni dichiarate in alcuni filmati. E non si trattava soltanto di menzogne innocenti, le cosiddette “bugie bianche”, ma anche di menzogne ben più gravi e rischiose per il mentitore.
Ebbene, in tutti e tre gli studi sperimentali, i risultati ottenuti sembrano indicare come la valutazione di una possibile menzogna risulti significativamente più accurata se condotta in gruppo piuttosto che a livello individuale. E questo proprio grazie alla discussione che il contesto di gruppo attiva tra i partecipanti: la valutazione della menzogna in questo caso, infatti, non è il semplice risultato della somma delle opinioni dei singoli membri, piuttosto l’esito di un processo di confronto e negoziazione che influenza e arricchisce le opinioni di ognuno.
Lo diceva già Kurt Lewin, uno dei primi e più noti psicologi che ha studiato la psicologia dei gruppi: il gruppo non è la semplice somma dei singoli ma rappresenta una realtà psicologica più complessa che deriva dal contributo dei singoli ma, al tempo stesso, lo trascende.
Le opinioni e i punti di vista altrui possono, infatti, confrontarci con aspetti o punti di vista di una medesima realtà che, da soli, potremmo non notare o sottovalutare.
Piccoli e grandi gruppi
Un particolare interessante degli studi in questione è il fatto che, per la valutazione collettiva della menzogna, siano stati formati gruppi minimi di appena tre persone.
Questo naturalmente semplifica sia la conduzione dell’esperimento che il raggiungimento di un’opinione condivisa in merito al compito sperimentale; in gruppi troppo numerosi forse ci sarebbero altri fattori da considerare che renderebbero troppo complesso il processo.
Ad ogni modo, se pensiamo al valore che assume il saper valutare la menzogna in contesti come quello investigativo o forense, vien da pensare che, anche in quel caso, Kurt Lewin avrebbe avuto qualcosa da suggerire…
E le bugie nei bambini?
Immagine | Jeanette Dietl