Mamme informate o rivoluzione inconsapevole?
Questo articolo vuole essere una riflessione che mette insieme due argomenti ampiamente trattati, ma mai insieme, che riguarda la raccolta consapevole delle informazioni su internet da parte delle mamme: gli effetti della ricerca su Internet e la ormai leggendaria vicenda sulla presunta relazione causale tra vaccini e autismo. Complice? L’effetto Dunning-Kruger.
La raccolta delle informazioni su Internet è un’esperienza tanto semplice quanto fuorviante. La facilità di accesso alle informazione e alla loro scrittura sulla rete ha messo, tutt’oggi, in crisi la fiducia che avevamo nelle notizie scritte in un’era meno libera.
Ciò ha causato delle conseguenze; l’effetto Dunning Kruger ha creato una schiera di mamme informate che la sanno lunga sui vaccini, forse più dei medici o almeno credono.
Vaccini e Dunning-kruger
Il nesso tra mamme informate e vaccini è facilmente comprensibile. Credo siano pochi i genitori che non siano incappati in una discussione sul rapporto tra vaccini e autismo.
Io, da madre, sono ormai esausta dell’argomento e ho condotto “battaglie” armata di studi scientifici e citazioni che nulla hanno potuto contro il sito “tal dei tali” che dice che ci sono bambini cui dopo il vaccino è stato diagnosticato l’autismo.
Ecco che l’effetto Dunning-kruger entra in gioco; fenomeno o baco cognitivo per cui una persona poco esperta di un argomento giudica se stessa e la propria perfomance o conoscenza superiore alla realtà. Ciò significa che non solo siamo ignoranti in una materia e non lo sappiamo, ma non siamo neanche in grado di rendercene conto.
Questa considerazione ha ovviamente una serie di conseguenze spiacevoli a livello personale e individuale. Le mamme informate sono uno sgradevolissimo (lo dico perché faccio parte di questo gruppo) esempio di come tale effetto possa trarre in inganno gli individui su temi fondamentali: la salute dei figli.
Quali le fonti e le cause della disinformazione e come è possibile difendersene?
Thinking mom’s revolution
Una prima riflessione sulle conseguenze negative delle mamme informate viene da un blog statunitense con una rubrica “simpatica” chiamata Respectful insolence da parte di un chirurgo anonimo.
Il post, oltre a fare chiarezza per l’ennesima volta sui vaccini, riporta l’esempio di un movimento di mamme che sta prendendo piede contro vaccini ed autismo chiamato Thinking mom’s revolution. Da un punto di vista di psicologia sociale il movimento è uno splendido esempio di come un gruppo nasca e cresca raccogliendo le necessità inespresse di una serie di persone: la convinzione/paura che il vaccino causi l’autismo nei propri figli e l’insofferenza delle madri di essere spesso inascoltate dai medici.
La nascita di un gruppo e il proselitismo ha aumentato il numero dei non vaccinati e ha rinforzato le conseguenze dell’effetto Dunning-Kruger grazie ad un altro noto fenomeno psicologico: la polarizzazione del comportamento di gruppo. Quando più individui si ritrovano in gruppo le loro opinioni o scelte subiscono un cambiamento; ciò non significa cambiare idea, bensì accentuarla. Insomma il rischio è di diventare dei fanatici.
Mamme informate? Si, grazie!
Che dire delle mamme che ogni giorno vanno su Internet per comprendere i figli e calmare le proprie ansie (a volte inascoltate dai medici)? C’è un rimedio a questi bachi cognitivi che sono del tutto normali?
La risposta forse si cela dietro un’altra carenza del nostro sistema cognitivo che forse è più semplice da individuare e da forzare. Si chiama dissonanza cognitiva ed è la diretta conseguenze della nostra natura di esseri che puntano al risparmio cognitivo.
Poiché elaborare tante informazioni è dispendioso, la dissonanza cognitiva fa si che una volta che ci siano creati un’idea di massima non facciamo altro che eliminare o valutare come poco influenti le informazioni dissonanti e rinforzare quelle che assecondano l’idea iniziale.
Care mamme informate, spesso non facciamo altro che abbracciare la prima teoria che leggiamo su Internet e rinforzarla successivamente. E se avessimo letto prima quella opposta, ci troveremmo dall’altra parte della barricata.