La Pasqua: momento di rinnovamento

La Pasqua nella religione cattolica, così come in altri riti anche pagani, simboleggia rinascita e rinnovamento e può essere il momento giusto per affrontare un cambiamento.

La Pasqua: momento di rinnovamento

La Pasqua è una delle feste più importanti del calendario cattolico, ma si situa in un momento dell'anno che non lascia indifferenti le altre religioni.

Il significato dell'evento si intreccia con il concetto di resurrezione: ogni anno festeggiamo la morte e la rinascita di Gesù, evento che ci ricorda la promessa della vita eterna, ma anche l'emblema del cambiamento e del rinnovamento.

Il concetto di rinascita era presente anche nei riti pagani: gli antichi greci associano alla dea della terra Demetra il mito di Persefone, cioè sua figlia. Persefone viene richiesta in moglie da Ade, Dio della morte, ma la madre che a causa della perdita imponeva la carestia, ottiene da Zeus di poterla riavere. Al momento del ritorno dalla morte di Persefone la Natura si rianima e siamo in primavera!

 

Pasqua: pensiamo al cambiamento

Tempo di Pasqua, di rinascita e di pulizie. Prendiamo lo spunto per capire se c'è qualcosa da rinnovare, da cambiare per affrontare un nuovo aspetto della vita.

Il cambiamento in psicologia ha una doppia veste: si può cambiare perché qualcosa non ci piace più e lo vogliamo/dobbiamo affrontare per lasciarcelo alle spalle, oppure vogliamo cambiare per migliorare e godere appieno di una dote o qualità.

Quale che sia la situazione ci troviamo però di fronte a un bivio che ci impone di cambiare strada; ma ogni scelta è in parte dolorosa perché le alternative hanno qualcosa di positivo o non sarebbero tali.

 

Il cambiamento in terapia

Soffermiamoci al rinnovamento che un percorso terapeutico, o anche solo di sostegno psicologico, ci permette di raggiungere. Potremmo aspettarci che una persona che inizia una terapia sia al meglio della condizione per ottenere un cambiamento, ma non è così.

Freud stesso introduce il concetto di vantaggio secondario del sintomo, cioè quel qualcosa che l'essere malati ci offre in cambio della sofferenza che viviamo e che in fondo ci piace: l'esempio più immediato riguarda l'insieme di attenzioni che vengono riservate a chi sta male e che cessano nel momento in cui non si ha più bisogno di aiuto.

Chi soffre di una patologia però non sempre è cosciente del vantaggio che ne ricava e anzi la scoperta segna uno dei progressi nella terapia.

 

Cambiare e migliorare

Anche se non si tratta di uscire da uno stato patologico, ma solo del desiderio di miglioramento, il percorso di rinnovamento può trovare degli ostacoli: la resistenza al cambiamento.

Cosa ci ostacola? L'idea stessa di dover agire e stravolgere un ritmo consolidato con degli esiti imprevedibili può fungere da deterrente scatenando la paura. Ecco allora qualche "trucco":

  • riconoscete la paura e affrontatela;
  • immaginate scenari catastrofici e negativi, così vi appariranno più chiari i piccoli progressi;
  • registrate gli aspetti positivi del cambiamento.

 

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