La leadership al femminile: ostacolo o risorsa?
Il mondo del lavoro è ancora oggi di impronta maschile e per le donne non è semplice arrivare alle posizioni di potere. La leadership femminile è ostacolata da un'immagine stereotipata della donna che dequalifica le sue specificità. In realtà, uno stile empatico viene premiato dagli esperti e dalle ricerche più recenti.
Nel mondo, in Europa e anche in Italia, esiste ancora una grave disparità di genere nel lavoro e il gap aumenta se si pensano alle posizioni manageriali. La leadership al femminile non è valutata positivamente, cioè le doti o qualità che sono associate all'immagine stereotipata delle donne non vengono considerate utili o desiderabili. Ciò significa eliminare dal mondo del lavoro delle competenze che possono essere comunque utili e dall'altra parte significa costringere le donne ad assumere comportamenti maschili per poi rimproverarle di essere poco femminili.
Le competenze chiave della leadership: c'è qualcosa di femminile?
Cosa manca alle donne per essere delle buone leader? Secondo Cristina Bombelli lo stereotipo femminile esclude competenze desiderabili al lavoro, come assertività, capacità di negoziare, la volontà e il comando. La leadership delle donne d'altro canto viene ostacolata da caratteristiche (in parte culturalmente trasmesse) che non rientrano nell'immagine del "buon capo". Anche in questo caso l'ostacolo maggiore è lo stereotipo che abbiamo in mente, perché di per sé queste competenze potrebbero costituire anche delle ottime qualità, vediamone alcune:
- empatia che porta le donne a non mettere sempre davanti le loro priorità,
- eccessiva solidarietà e considerazione dei rapporti umani,
- incapacità di mettere al di sopra di tutto gli aspetti economici-finanziari e la tendenza a sottovalutarsi.
Le qualità femminili da sfruttare al lavoro
In un'intervista Franco Gnocchi, HR consultat, fa un'analisi accurata della leadership al femminile e di come si possa inserire nella vita aziendale. Secondo Gnocchi una delle chiavi di maggior successo è l'intelligenza emotiva che combina competenze individuali e sociale che migliorano le performance lavorative, come l'orientamento ai risultati e le competenze comunicative.
L'empatia è secondo Gnocchi l'elemento chiave di una gestione femminile, perché consente di evitare un approccio troppo freddo e quantitativo. La leadership empatica mette il riconoscimento dei bisogni dell'altro al centro; in un'azienda ciò significa riconoscere i bisogni specifici dei dipendenti e dei gruppi di lavoro e attivare di conseguenza le giuste leve motivazionali.
L'apporto della ricerca al leadership
La ricerca sulla leadership si è interessata delle differenze di genere, ma i risultati non trovano un riscontro nella realtà, nonostante sia ampiamente dimostrato che un buon leader (maschile o femminile) aumenta l'impegno e la soddisfazione lavorativa. Un esempio interessante è la meta-analisi condotta su 45 studi sugli stili di leadership (Eagly, Johannesen-Schmidt e Van Engen, 2003) che ha evidenziato che la leadership femminile è di stile più transformazionale e che le donne sono più propense ad offrire ricompense. Nonostante le differenze non siano enormi, un dato resta comunque evidente: le dimensioni in cui prevalgono le donne sono quelle a più alto impatto positivo sul lavoro, mentre quelle "maschili" non hanno forti relazioni con la buona leadership.
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