Perché è così difficile lasciarsi aiutare?
"Aiutami, per favore". Parole difficilissime per chi vive un vero disagio nel chiedere supporto o aiuto e superare le proprie difficoltà. Quando la paura di rivelarsi deboli supera la voglia di farcela.
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La richiesta di aiuto e quindi l’accettazione dello stesso, risultano spesso molto complesse e faticose da attuare. Molte persone infatti sono improntate su un senso forte di autonomia e indipendenza che li porta a non chiedere mai sostegno e a fare di tutto da sole.
Per molti il chiedere aiuto è qualcosa di assolutamente lontano da sé e inaccettabile. Ma i motivi alla base del non chiedere ed accettare l’aiuto sono molteplici.
Farsi aiutare: una questione culturale
La difficoltà nel farsi aiutare e il vedere la richiesta di supporto e aiuto come simbolo di debolezza, ha retaggi culturali molto antichi.
Non è difficile risalire a quell'immaginario nemmeno troppo lontano degli abili guerrieri, specialmente maschi, dovevano essere forti e coraggiosi e la possibilità di avere bisogno, di non farcela, non era accettata e, in ogni caso, era sinonimo di poco valore e poca “virilità”. Erano abituati a fare tutto in autonomia ed essere autosufficienti.
Oggi questa mentalità è molto diffusa, sia tra gli uomini che tra le donne, specialmente nella società occidentale, dove il forte individualismo, la tendenza al perfezionismo, il dictat della performance e del successo, rischiano spesso di portare a un senso di forte indipendenza e necessità di fare tutto in totale autonomia, da soli, per dimostrare di essere all’altezza, di valere e di meritare.
Dimostrare di non riuscire a “sbrigarsela” da soli viene considerato poco funzionale a raggiungere gli obiettivi di prestazione richiesta, temendo di perdere credibilità, fiducia e stima e quindi ridurre le possibilità di successo nel lavoro e nella vita.
Farsi aiutare: il ruolo dell’educazione
Anche l’educazione ha un ruolo importante nella capacità di chiedere aiuto. Crescere in una famiglia in cui si insegna che chiedere aiuto non è possibile, che è simbolo di debolezza e incapacità, può infatti trasmettere il senso di inadeguatezza rispetto al bisogno di farsi aiutare e quindi la tendenza a non farlo, a cavarsela da solo, fino all’estremo delle forze.
Questo capita in tutte quelle situazioni in cui in famiglia si esorta all’autonomia e indipendenza che però sfiora nella totale, o quasi, disattenzione per i bisogni altrui. Quindi non si ha più quella sana e necessaria educazione all’essere autonomo e assumersi le proprie responsabilità, oneri e onori, ma si arriva agli eccessi, non contemplando minimamente la possibilità di avere bisogno, di sbagliare o essere in difficoltà.
Questo tipo di educazione genera un forte senso di disagio nel chiedere aiuto, portando quindi spesso a non farlo e “silenziare” il proprio bisogno.
Farsi aiutare: vergogna e orgoglio
Altri scogli da superare nel chiedere un supporto sono il senso di vergogna generato nel farlo e/o l’orgoglio. La vergogna sorge dal pensiero che chiedere aiuto esponga ad una fragilità e ad un senso di debolezza che non si vuole mostrare all’altro.
Mostrarsi bisognosi e incapaci di risolvere una questione in autonomia crea disagio ed espone a possibili giudizi sul proprio valore e sulle proprie capacità. Questo va profondamente a “ferire” l’orgoglio che, specialmente per alcune persone è molto forte e l’idea di condividere una possibile azione o risoluzione di un problema con qualcuno, dovendo poi ringraziare o, peggio ancora, dividere i meriti, è qualcosa di veramente complicato da accettare. Quindi molto più semplice è provare a farcela in totale autonomia.
Farsi aiutare: difficoltà ad ammettere il problema
Uno dei motivi maggiormente forti nell’incapacità di chiedere e quindi poi accettarlo, risiede nella primaria difficoltà di ammettere di avere un problema o un bisogno. Molte persone, infatti, faticano in questo perché genera senso di inadeguatezza, incapacità e fallimento. Tutte sensazioni estremamente faticose da accettare e superare.
Più facile è invece nascondere a sé e agli altri di avere una necessità di aiuto e sostegno e perseverare nel proprio stato, comportamento o atteggiamento disfunzionale e, talvolta doloroso. È quanto capita specialmente nei casi di disagi psichici o in condotte inadeguate e “pericolose”. Dietro all’incapacità e difficoltà nell’accettare la necessità di sostegno si celano molteplici sensazioni e pensieri, come ad esempio il senso di inadeguatezza nell’affrontare una situazione, la sensazione che essa sia troppo grande di per sé e difficile da affrontare, oppure la convinzione che il comportamento assunto sia adeguato e non giovi conseguenze negative, ma anzi talvolta sia efficace nel placarle e tenerle a bada.
Farsi aiutare: paura del rifiuto
Altro aspetto implicato nel chiedere aiuto è la paura che esso venga negato e che le conseguenze della richiesta siano troppo dolorose e complesse da sopportare.
Spesso in questi casi vi è un apprendimento passato in cui le richieste di aiuto o all’espressione di un bisogno, ad esempio da bambini, hanno generato risposte di diniego, o in alcuni casi vera e propria assenza di risposta. Le sensazioni spiacevoli e la paura di andare incontro ad altre e molteplici “porte chiuse” determina una fatica nell’esprimere i propri bisogni e a celare le difficoltà, ritenute poco degne di aiuto e sostegno e se stessi poco importanti e adeguati a ricevere supporto.
Per tutti questi motivi e, sicuramente altri particolari e personali, le persone faticano a chiedere aiuto. Quello che è certo è che fare una richiesta di questo tipo non è mai semplice, per nessuno, perché implica aprirsi, ammettere di non riuscire da solo, mostrare anche le proprie debolezze o punti di inadeguatezza. Tuttavia, è altrettanto vero che la richiesta di aiuto è il primo passo per il cambiamento: verso il benessere in caso di patologia o disagio psicologico o fisico, verso l’apprendimento in caso di fatica scolastica o lavorativa, verso la crescita, il miglioramento, l’accrescimento di risorse, conoscenze e competenze.
Questo perché nel mostrare le proprie fragilità e dando la possibilità ad altri di compensarle, permette spesso di scoprire lati e risorse che non si credeva di avere oppure imparare nuove strategie e modalità di azione più funzionale.
Quindi, chiedere aiuto è un atto di coraggio verso se stessi a cui si dona la possibilità di sbagliare, cadere per migliorarsi e crescere.