Didattica inclusiva: la scuola per tutti
La didattica inclusiva è una sfida di oggi per un domani capace di offrire strumenti e contesti accessibili a tutti, nel rispetto delle particolarità.
La scuola di oggi è chiamata a rispondere a nuove sfide e realtà che muovono sempre più verso un’ottica inclusiva.
Sempre più, infatti, si osserva un’ampia diversità tra gli alunni sia rispetto alle modalità di apprendimento, alle difficoltà certificate (ad esempio disturbi di apprendimento, deficit di attenzione e iperattività…) e non, alla presenza di disabilità più o meno grave, sia per lingua, cultura e religiosità.
Questo comporta una nuova necessità di adattamento e modifica del tradizionale modo di fare lezione ed educare, basato ancora troppo spesso su lezioni frontali, distanza tra alunni e docenti non solo fisica ma anche emotiva e relazionale, interrogazioni e verifiche scritte e tutto ciò che rientra nel consueto immaginario di “scuola”.
Il cambiamento parte dalla necessità di permettere al singolo studente di apprendere, muoversi e inserirsi nel contesto scolastico e mettere a frutto le proprie abilità, indipendentemente dal livello delle stesse, nel rispetto dei suoi tempi e perculiarità.
Didattica inclusiva, cos’è
Parlare di scuola e didattica inclusiva significa pensare a una realtà in cui le differenze sono riconosciute ma soprattutto rispettate e considerate una risorsa per il gruppo.
Si tratta, quindi, di allestire diversamente spazi e attività e una loro ampia diversificazione, che possano offrire al singolo la possibilità e gli strumenti per adattarsi all’ambiente e apprendere.
Gli insegnanti devono osservare e riconoscere le particolarità degli alunni, sia in termini di difficoltà che potenzialità, e allestire le lezioni con ampiezza e varietà nelle metodologie, materiali e livelli di difficoltà. Questo permette a ognuno di trovare e approcciare quello più efficace ed adatto a sé e vivere un senso di accettazione e appartenenza al contesto, nonché incrementare il senso di efficacia.
La differenziazione non è più solo per alunni con difficoltà certificate e conclamate ma è la base delle lezioni, uscendo dai classici canali comunicativi ed educativi.
Il gruppo è una risorsa in cui le diverse abilità, ma anche esigenze, culture, religiosità e lingue diventano parti di un tutto armonico e funzionante, capace di rispettare e valorizzare le risorse di ognuno.
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Didattica inclusiva, normative
A livello normativo i passi nella storia sono stati diversi e sempre più orientati all’ottica inclusiva anche a fronte degli innumerevoli cambiamenti sociali, economici, scientifici e tecnologici avvenuti nel tempo che denotano un cambiamento nella composizione sociale e l’insorgenza di nuove esigenze e bisogni educativi.
A partire dal DPR 275/99 che affermava l’autonomia delle istituzioni scolastiche nella pianificazione e organizzazione della didattica, e dalla successiva riforma scolastica del 2003, che nella legge 53, ha visto un’ampia attuazione con la personalizzazione della didattica, si osservano i principi base per una didattica inclusiva. Grazie a esse infatti si iniziò a pensare a un insegnamento ideato, allestito e proposto tenendo conto delle singole necessità e capacità.
Con la legge 170/2010 il focus fu orientato all’inclusione e all’adattamento della didattica per gli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) definendo il loro diritto allo studio e di strumenti compensativi e dispensativi, nonchè una didattica personalizzata, permettendo così un proseguo nel percorso di studi.
Recentemente la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre del 2012 estese la necessità di prevedere strumenti di intervento agli studenti con Bisogni Educativi Speciali e sancì un’organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Questo a fronte delle maggiori conoscenze e delle evidenze nei contesti scolastici di difficoltà diverse dai DSA o disabilità conclamata, ma comunque bisognosi di un adeguamento del piano didattico.
Così anche manifestazioni di disagio comportamentale, emotivo, famigliare e sociale individuate dalle insegnanti possono attivare un piano didattico personalizzato.
L’idea di fondo è quindi l’ampliamento delle modalità educative così da offrire una scuola capace di rispondere alle esigenze dei singoli alunni e garantire loro una continuità educative efficace.
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Didattica inclusiva, alcuni accorgimenti
Pensare a una didattica per tutti adatta al singolo non è sicuramente facile. In primo luogo è importante una buona collaborazione a più livelli che coinvolga alunni, insegnanti, dirigenti, genitori, professionisti e territorio. L’obiettivo è creare un contesto scolastico dinamico e flessibile capace di adattarsi al cambiamento.
Rispetto alla didattica in sé, è importante la differenziazione e molteplicità dei materiali e delle metodologie, pertanto utilizzare diversi canali di insegnamento (immagini, video, audio, avori di gruppo, lezioni feontali…) e materiale con diversi gradi di difficoltà. Questo permette a tutti gli alunni di poter seguire l’insegnamento e approcciarsi a diversi livelli di approfondimento, secondo le proprie potenzialità.
Utilizzare il gruppo come risorsa attraverso attività di gruppo, l’utilizzo di metodologie alternative come la cooperative learning e la peer-education, così da favorire l’apprendimento e la motivazione scolastica ma anche la collaborazione e relazione tre gli alunni.
Per rendere maggiormente accattivanti e coinvolgenti attività ed argomenti, si possono utilizzare le nuove tecnologie ed esperienze laboratoriali che donano maggiore accessibilità all’insegnamento e motivazione.
Infine, è importante lavorare su elementi meno espliciti, ma fondamentali per l’insegnamento. Si tratta di abilità metacognitive (ad esempio progettazione, controllo, monitoraggio, previsione, valutazione del processo di apprendimento…) ed emotive. Queste infatti incidono fortemente sulla motivazione, il coinvolgimento nel piano didattico dell’alunno, sul senso di responsabilità, autoefficacia ed autostima.
Pensare, e soprattutto agire, in un’ottica inclusiva è una sfida importante per il contesto di oggi ed è importante continuare a lavorare, formarsi e provare a offrire una realtà scolastica e una didattica il più possibile accessibile a tutti e attenta al singolo.
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