Ritrovare il significato del Natale
La festività del Natale assomiglia sempre più a una ricorrenza più consumistica che religiosa: che si sia credenti o meno, tutti noi siamo in qualche modo coinvolti dall’inarrestabile corsa all’ultimo regalo stravolgendo spesso la nostra vita in nome di logiche di consumo e di mercato che incitano, e quasi obbligano, a comprare il più possibile. Ma per ritrovare il significato del Natale è forse più utile passare oltre le vetrine dei negozi e rivolgere lo sguardo indietro ai culti più antichi: Natale è soprattutto simbolo di rinascita e di rinnovamento.
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Se credete che la data del 25 Dicembre sia una ricorrenza buona solo per gli appassionati dello shopping o per i cattolici osservanti (o, perché no, entrambe le cose) vi sbagliate e potreste rimanere sorpresi nell’apprendere che, quella del Natale, è una festività che ha connessioni con miti e riti antichissimi legati agli albori dell’umanità, agli archetipi e ai simboli di quello che Jung ha definito Inconscio Collettivo.
Natale significa letteralmente "nascita" e in epoca romana coincideva con la festività del Dies Natalis Solis Invicti (Giorno di nascita del Sole Invitto) celebrata nel momento dell'anno in cui la durata del giorno iniziava ad aumentare dopo il solstizio d'inverno: la "rinascita", appunto, del sole. E’ in questa direzione che sembra più utile guardare per ritrovare il significato del Natale.
Il significato del Natale fra doveri e piaceri del quotidiano
Le feste di Natale, con tutti gli usi, consuetudini e obblighi sociali più o meno formali che questo periodo comporta, sembrano mettere a dura prova la vita di ognuno di noi.
Si è costretti a confrontarsi con legami e situazioni familiari non sempre facili da gestire, fare i regali diventa quasi più un dovere che un piacere, il caos che serpeggia per le città urbane rende difficoltoso muoversi e preservare ritmi di vita ordinari. Insomma sembra che, volente o nolente, la nostra vita sia destinata a essere stravolta durante il periodo prenatalizio in nome di logiche consumistiche e conviviali di cui spesso ci sfugge il senso. Ma è possibile, anche nei tempi attuali, ritrovare il significato del Natale?
Il significato mitologico del Natale
Carl Gustav Jung acconsentì a curare e a pubblicare, nell’ultima parte della sua vita, un libro che vanta il contributo di molti suoi collaboratori dal titolo “L’uomo e i suoi simboli” (Longanesi, 1980). Lo scopo era di “tradurre” i principi della Psicologia Analitica ai non addetti ai lavori esponendo quindi alcune delle sue teorie in modo più divulgativo e accessibile anche ad un pubblico non specialistico.
Joseph Enderson, autore del capitolo “Miti Antichi e Uomo Moderno”, espone con grande chiarezza quanto i simboli e i significati che organizzano i miti siano, nella sostanza, gli stessi che si ritrovano in molti sogni dell’uomo moderno a testimonianza di quanto, i temi dell’Inconscio Collettivo, siano trasversali alle individualità umane e alle singole epoche storiche.
E’ in tal senso che può essere recuperato anche il significato del Natale connesso ad antichissime feste solstiziali volte a propiziare che le terre lasciate inattive durante l’inverno tornassero in primavera a nuova vita; una festa quindi di rinascita prima terrena e poi mitologica simboleggiata in tal senso dalla venuta di un fanciullo semidivino.
Il culto del Sole come precursore del Natale
Le feste solstiziali erano connesse fin dall’antichità al culto del sole e della nuova vita che questo avrebbe portato alla fine dell’Inverno. Quello del “Sol Invictus” può essere considerato il culto antesignano del Natale per come noi oggi lo conosciamo. Tale culto ha origine in Oriente, e in particolare in Siria e in Egitto, dove già in epoche preromane la venuta del Sole era rappresentata nel mito di un fanciullo divino partorito da una vergine donna: è il trionfo della luce sulle tenebre che già in tempi antichi era celebrato in prossimità del 25 dicembre o comunque del solstizio d’inverno.
La data del Natale cristiano
Il culto del Sole si perpetrò in epoca romana confluendo nel culto del dio Mitra (raffigurato anch’esso come un fanciullo) e fu l’imperatore Aureliano a istituire formalmente la data del 25 dicembre per la festa Dies Natalis Solis Invicti, dedicata appunto alla nascita del Sole, il dio destinato a portare la luce sulle tenebre dell’Inverno. Su tale culto è confluita l’istituzione del Natale cristiano che identifica la data del 25 dicembre come quella della nascita di Gesù Bambino, simbolo di verità, conoscenza e consapevolezza spirituali.
Il significato della rinascita in termini psicologici
In termini psicologici, dunque, il Natale è simbolo di rinascita, rinnovamento e quindi cambiamento, ma anche di speranza e fiducia, fiducia che attraverso le “oscurità” della vita si rafforzi la conoscenza e consapevolezza delle proprie risorse.
È in quest’attraversare gli “inverni” dell’esistenza che si annidano, infatti, le potenzialità creatrici e rigeneratrici della psiche in grado di promuovere un cambiamento ed un’evoluzione interiori. Un’ottima occasione, dunque, per riconnettersi alle proprie energie di rinnovamento e trasformazione.
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