Perché mi dimentico tutto?

Vi capita di dimenticare tutto in pochi istanti? Avere poca memoria è un problema per molti, eppure non si tratta di un problema univoco: le cause possono essere molte e diverse le tipologie di prestazioni mnemoniche coinvolte. Vediamo quali

Perché mi dimentico tutto?

“Bìdibi …. bòdibi ……” se anche voi vi riconoscete per qualche verso nella Fata Smemorina della favola di Cenerentola forse rientrate in quella categoria di persone che sentono di avere la “memoria corta” perché sembrano dimenticare tutto.

In realtà le defaillance della nostra memoria non sono tutte uguali, possono riguardare aspetti e competenze distinte e avere cause molto diverse.

 

Dimenticare tutto: perché?

In un certo senso dire di una persona con poca memoria che è una persona che tende a dimenticare tutto non è esatto da un punto di vista neuropsicologico: la memoria non è univoca, non rappresenta un unico grande archivio indifferenziato così come comunemente potremmo essere indotti a pensare, ma è una facoltà cognitiva molto più complessa.

Anzitutto distinguiamo una memoria a breve termine, o memoria di lavoro, e una memoria a lungo termine.

La prima rappresenta essenzialmente un magazzino temporaneo che ci consente di tenere a mente alcune informazioni per un periodo limitato di tempo finché dura il compito che stiamo eseguendo. Si tratta, metaforicamente, di una sorta di taccuino in cui annotare quelle informazioni che dobbiamo tenere a mente durante l’esecuzione di un’operazione ma che, una volta terminata, non ci sarà più utile conservare. Un po’ come quando cestiniamo la lista della spesa dopo essere usciti dal supermercato! Avete presente quanto vi ripetete mentalmente molte volte un numero di telefono per poterlo digitare a memoria dopo pochi istanti? Non state facendo altro che utilizzare un sistema – la ripetizione – per mantenere nella vostra memoria di lavoro un’informazione!

Altre informazioni invece passano dalla memoria a breve a quella a lungo termine e potranno venir richiamate successivamente o mediante uno sforzo di volontà o mediante uno stimolo emotivo ad esse associato.

 

Disturbi neurologici e ciclo di vita

Dicevamo dimenticare tutto… ma cosa? La memoria a breve termine infatti è solo un aspetto della memoria e, solitamente, questa area viene colpita in quei casi in cui dimenticare tutto si associa a distrazione eccessiva o cronica.

Ci sono invece deficit neurologici, come quelli associati all’Alzheimer, che colpiscono soprattutto la memoria a lungo termine e, in particolare, la memoria autobiografica; in questi casi non si tratta di dimenticare tutto per distrazione o fattori psicologici, ma per problemi neurologici rispetto ai quali esistono specifiche terapie farmacologiche e riabilitative che possono però soltanto ritardare l’ingravescenza del problema. Naturalmente la diagnosi precoce è importantissima, per cui problemi in tal senso non vanno mai sottovalutati.

Altri casi molto più benigni sono quelli del parziale declino delle prestazioni mnemoniche associato all’età: anche in questo caso ci sono moltissime differenze individuali e un fattore protettivo è rappresentato senz’altro da quanto si è allenata la propria memoria e le proprie facoltà intellettuali lungo tutto l’arco di vita.

 

Semorati per difetto… o per necessità?

Ma quando invece si tende a dimenticare tutto perché si ha, per così dire, perennemente la testa fra le nuvole? Vale la pena qui fare una precisazione: la nostra memoria, tanto il consolidamento di quella a lungo termine quanto l’iniziale immagazzinamento di un ricordo nella memoria di lavoro, si “nutre” nelle nostre emozioni e motivazioni.

In linea generale, infatti, riusciamo a fissare tanto più precisamente un’informazione quanto maggiore è l’importanza, affettiva e/o motivazionale, che questa riveste per noi.

Non per tutti e non in tutti i momenti della nostra vita siamo allo stesso modo presenti a ciò che facciamo e a ciò che ci accade, non di rado la distrazione può rappresentare una sorta di difesa psicologica mediante la quale la mente si distacca, e si protegge, da sollecitazioni esterne troppo pressanti.

Può accadere, ad esempio, in un momento di particolare stress o stanchezza o in situazioni in cui abbiamo un investimento così elevato sulla riuscita della nostra performance da “cortocircuitare” le nostre risorse attentive e farci cadere in un errore di distrazione proprio là dove volevamo dare impeccabilmente massimo: il perfezionismo è una trappola sempre in agguato! Le nostre prestazioni mnemoniche quindi possono dirci molto su noi stessi e sul carico emotivo che viviamo nelle situazioni.

 

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