La seconda Giornata Mondiale della Salute Sessuale: intervista a Chiara Simonelli
Domani, sabato 10 settembre, si terrà a Roma la seconda edizione della Giornata Mondiale della Salute Sessuale a cura dell'Istituto di Sessuologia Clinica. Cos'è la salute sessuale? Lo abbiamo chiesto alla professoressa Chiara Simonelli
La World Association for Sexual Health (WAS) organizza la seconda Giornata Mondiale della Salute Sessuale dal titolo “Salute sessuale dei giovani. Diritti e responsabilità condivise”. Nella scorsa edizione, l’evento ha coinvolto contemporaneamente 27 diversi Paesi e l’obiettivo di quest’anno è quello di favorirne una maggiore diffusione nel mondo. In Italia la manifestazione sarà curata dall’Istituto di Sessuologia Clinica e si svolgerà il 10 Settembre 2011 alle ore 10 presso i locali dell’Istituto. Gli obiettivi dell’evento saranno la promozione e l’incoraggiamento della discussione dei diritti sessuali dei giovani e, tramite la creazione di diversi gruppi di discussione, verranno affrontati aspetti specifici quali la promozione della salute sessuale, le sfide poste dalla società in merito e l’individuazione degli strumenti utili per migliorare il benessere in questo contesto specifico. Per saperne di più abbiamo intervistato Chiara Simonelli, professore associato presso l'Università “Sapienza” di Roma e Presidente della Federazione Europea di Sessuologia (EFS).
La Giornata Mondiale della Salute Sessuale è un’occasione per divulgare informazioni scientifiche grazie al dialogo con gli esperti. Che cosa si intende per salute sessuale?
Per salute sessuale si intende l’integrazione di aspetti somatici, affettivi, intellettivi e sociali che consentono la promozione e lo sviluppo della salute e del benessere globale della persona attraverso il riconoscimento dei diritti universali basati sulla libertà, uguaglianza e dignità propria dogni essere umano.
L’Italia aderisce all’appuntamento con una giornata di incontri sul tema “Salute sessuale dei giovani. Diritti e responsabilità condivise”: come mai i destinatari sono i ragazzi?
L’adolescenza rappresenta un momento di criticità per lo sviluppo della sessualità. Le informazioni, atteggiamenti e capacità acquisite in questa fase di vita avranno un impatto sulla salute sessuale dell’adulto così come l’insieme delle informazioni, atteggiamenti e pratiche salutari apprese prima o in concomitanza con l’inizio dell’attività sessuale sono molto più facilmente mantenute nell’età adulta.
Internet e le amicizie sono sempre di più i punti di riferimento degli adolescenti: una corretta educazione sessuale non dovrebbe però svilupparsi a partire dalla scuola?
Certamente oggigiorno internet costituisce un “gruppo allargato” di raccolta di informazioni e, al pari dei “gruppo ristretto” degli amici, rappresenta un importante momento per confrontarsi e relazionarsi sui temi riguardanti la sessualità. Il pericolo in cui si incorre molto spesso è che le informazioni raccolte non siano corrette o frutto di stereotipi e pregiudizi. In questa prospettiva la scuola, in quanto primaria agenzia di socializzazione, diventa il luogo privilegiato in cui attuare programmi di educazione sessuale mirati alla promozione della salute. La difficoltà in cui ci si imbatte è che attualmente in Italia non esiste una regolamentazione specifica che preveda questo tipo di interventi all’interno dei programmi curriculari, vi è quindi l’esigenza di caldeggiare una legge su una educazione sessuale estensiva, basata sui diritti, sensibile al genere e culturalmente appropriata, in modo tale che diventi una componente necessaria dei curricoli scolastici a tutti i livelli e che siano fornite le adeguate risorse.
Una vita sessuale in equilibrio con noi stessi quanto influenza la nostra crescita personale?
Direi moltissimo se premettiamo che la sessualità e l’identità sessuale sono componenti fondamentali e costituenti della persona, e che un buon sviluppo sessuale passa necessariamente attraverso il riconoscimento di Sé e del proprio benessere.
(9 settembre 2011)