I Tarocchi: lettura soggettiva o oggettiva?
I Tarocchi sono un insieme di simboli che nella loro globalità creano le 78 carte distinte in 2 gruppi principali e meglio note come Arcani Maggiori ed Arcani minori. La corretta definizione di questo gioco non è, come generalmente ipotizzato, la parola italiana tarocchi (priva, da molteplici punti di vista, di qualunque aderenza rispetto al significato più profondo di ciò che identifica e definisce), quanto il vocabolo Tarot di origine francese ma di essenza ancora più antica.
L’impiego di queste immagini, come fossero le lettere-parole di un vero e proprio linguaggio coordinato da regole precise (definibili Codici e Leggi), consente al Tarot di esprimersi attraverso un modello di comunicazione perfettamente intelligibile dal tarologo. Costui rappresenta chi, nel corso di una consultazione, è responsabile della decodifica del messaggio in essa presentato.
Diversamente da quanto accaduto negli ultimi secoli, nei quali la cartomanzia, nella migliore delle ipotesi, ci ha assuefatto all’idea che i tarocchi siano da relegare ad un uso meramente divinatorio e pseudo-oracolare, oggigiorno è indispensabile accettare che il Tarot è depositario di una Scienza Antica e Tradizionale dalla cui comprensione derivano un’inimmaginabile pluralità di insegnamenti ed una ricchezza di impieghi straordinaria e profonda (tra cui quello quello più classico e conosciuto della lettura comunemente intesa).
A tal riguardo possiamo affermare che lo scorrere della sterminata bibliografia e l'analisi delle consuetudini pratiche degli operatori della materia conduce inevitabilmente alla constatazione che esiste una miriade di sistemi di lettura creati e strutturati secondo i principi più disparati. In generale, le origini di queste ipotetiche regole sono da attribuirsi a questo o a quell’autore, piuttosto che a varie deduzioni, non sempre in verità plausibili, estrapolate dai collegamenti attuati tra i tarocchi ed altre discipline (astrologia, cabala, religioni, alchimia, numerologia, mitologia etc.) da parte degli studiosi o degli appassionati.
In sostanza, nel corso del tempo, in particolare negli ultimi decenni, i tarocchi sono stati asserviti ad un’indicibile moltitudine di sistemi dottrinali che hanno contribuito ad un completo smarrimento del loro significato fino a cancellarne l’autentica identità.
Tuttavia, attraverso lo studio logico e analitico dei simboli delle carte si rinviene la presenza di una complessa Struttura Cifrata costituita di enigmi e rebus da rivelare. Questa sorta di Matrice codificata rappresenta la vera stella polare di orientamento che consente di individuare le regole, perfette e precise come Leggi, che disciplinano l’uso scientifico del Tarot.
Pertanto, qualunque metodo utilizzato nella lettura dei tarocchi che non tenga conto della presenza e della natura di questa Struttura codificata e delle regole ad essa connesse, non solo è privo del minimo fondamento oggettivo e comprovabile ma è da relegare ad una sfera di pressoché totale interpretabilità soggettiva.
La base di quest’affermazione è da ricercarsi nel fatto che ciò che disciplina il sistema di lettura, definito Metodo Tradizionale e Sintattico, scaturisce da procedimenti logici perfettamente identificabili e ripetibili che sono i tarocchi stessi (e non qualcosa di esterno) a custodire e a suggerire. Questo comporta una netta differenziazione tra l’uso secondo le modalità cartomantiche, da considerarsi sempre legate alle doti ed alle capacità, vere o presunte tali, di intuizione e di visione da parte di chi si fa carico della lettura, e l’impiego del Tarot secondo il modello della Tarologia (la vera scienza dei tarocchi) che, restituendo a queste immagini il loro autentico senso sulla base di parametri rigorosi e coerenti, rende possibile una lettura oggettiva e, non solo molto più dettagliata ma soprattutto scevra da qualunque necessità di possedere facoltà extra-ordinarie.
In questo modo il Tarot, perdendo quell'aura di magia e mistero (chiaramente espressi nel loro senso degenerato) di chi vorrebbe sottometterlo all'esclusività delle proprie capacità "speciali," diviene strumento libero e accessibile a chiunque. Infatti, è sufficiente compiere un iter di studi dettagliato e rigoroso, con un istruttore qualificato e preparato, per entrare in possesso delle reali chiavi di conoscenza che ne consentono la vera comprensione ed il corretto utilizzo.