Giovani e fede oggi: religione fai da te
Trovare e vivere autenticamente la propria fede oggi è sicuramente molto difficile. La fede risente dei condizionamenti storici, delle situazioni, delle esperienze che si vivono. In Italia, anche se ci sono molti non credenti, diversamente credenti, o fedeli di altre confessioni religiose, la fede deve fare sempre i conti con la Chiesa cattolica che, nonostante l’alta affluenza all’ultima Giornata Mondiale della Gioventù di Rio, è in bilancio passivo rispetto al coinvolgimento di giovani. Cosa c’è in gioco nella relazione tra giovani e fede oggi? Vediamolo insieme
Per arrivare ad una fede consapevole è necessario imboccare una strada che convinca. I giovani oggi sono molto interessati ai temi della fede, ma questo sempre meno si associa ad un’appartenenza religiosa specifica. Essi cercano un dialogo aperto, ma troppo spesso non lo trovano, cercano risposte concrete, ma troppo spesso ne hanno di semplicistiche e i giovani non si accontentano, sono scettici, vogliono spiegazioni credibili, vogliono conoscere. La fede molto spesso non riesce ad entrare nei giovani, nonostante i giovani siano predisposti ad accoglierla.
È evidente la forte responsabilità delle istituzioni religiose: sono nettamente in aumento i credenti che non si identificano in una chiesa e si fa sempre più strada un rapporto individuale con la dimensione divina. Per i giovani anche i contesti educativi familiari sono importanti, ma questi sembrano essere sempre meno disposti nei confronti della religione: le ultime indagini mostrano come l’importanza della fede si stia indebolendo nel passaggio da una generazione all’altra.
La doppia influenza dei valori religiosi
Giovani e fede oggi: la crisi della Chiesa
Negli ultimi anni è raddoppiata la percentuale di giovani che afferma di non avere fiducia nella Chiesa e inoltre anche la maggior parte delle figure religiose riscuote poco consenso: sacerdoti, suore e le altre figure di riferimento della Chiesa cattolica hanno poca credibilità tra i giovani.
Il rapporto difficile con la Chiesa, e dunque con la fede, si manifesta anche attraverso la diffusa insofferenza dei giovani di fronte al ruolo politico giocato dalle gerarchie ecclesiastiche. Questo spiega da una parte il crescente processo di creazione di gruppi contrapposti le cui posizioni a favore o contro la Chiesa si stanno consolidando, dall’altro l’evidente trend per cui aumentano le partecipazioni saltuarie a eventi e iniziative promosse da enti religiosi, segno dell’affermarsi di ricerca del sacro di tipo più individualistico. Un esempio lampante è il calo di partecipazioni di giovani alla veglia pasquale o alla messa di Natale (eventi liturgici tipicamente di popolo), mentre cresce il numero di giovani che partecipano a pellegrinaggi o processioni religiose (frutto di una scelta personale).
A cosa serve la fede per i giovani?
A questa domanda molti giovani rispondono sottolineando il valore di sostegno psicologico e relazionale della fede, oltre alla fondamentale funzione di guida e di offerta di speranza. La religione sembra invece sempre meno un punto di riferimento per la dottrina morale e, in particolare, proprio per quegli aspetti su cui maggiormente insiste la Chiesa nel dibattito pubblico. Questo a confermare come la mancanza di guide efficaci e credibili nella percezione dei giovani vada ad inficiare la voglia di fede.
Come già detto tra i giovani emerge un senso di religiosità diffusa, ma non conforme agli stili tradizionali. La religione è percepita come un sistema istituzionalizzato di credenze, pratiche, riti e tradizioni e i giovani tendono a rifuggire da tutto ciò che appare come istituzione o disciplina. I ragazzi hanno bisogno di un rapporto più aperto e flessibile con la fede per accedervi. L’approccio individualistico si concretizza anche spesso con una lettura autonoma della Bibbia. Forse per capire meglio qualcosa che non è stato spiegato chiaramente? Per cercare risposte dirette ai propri dubbi? Il fatto è che non si può parlare ai giovani di oggi di amore, forza, speranza, fede, se non si discute con loro sulla sostanza nascosta dietro a queste grandi parole. A molti infatti non manca l’obiettivo: mancano gli strumenti per raggiungerlo.
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