Il Cammino di Santiago di Compostela
Per il Cammino di Santiago di Compostela, il più noto tra i cammini "spirituali", tutto ha senso fuorché parlare di durata del tragitto e tempo da impiegare fino alla destinazione finale. Vediamo perché
Il più noto tra i cammini spirituali è sicuramente il cammino di Santiago di Compostela. Tuttavia va detto che a dare delle definizioni c'è sempre il rischio di delimitare in maniera eccessiva, o addirittura di oscurare, le mille e più motivazioni che invece si ritrovano alla base di un viaggio come questo.
Al di là del proprio credo, infatti, e al di là del fatto che si possa anche non credere, esiste sempre un momento, nella vita di una persona, o almeno talvolta capita così, in cui si avverte non tanto la spinta ad agire quanto piuttosto la voglia di mettersi in ascolto e di sostare nelle cose che si fanno, senza il rumore - in sottofondo - della vita frenetica che, tante volte, ingigantisce i problemi minimi e sfugge invece alle questioni più importanti e ricche di senso.
Cammino spirituale: da soli o in compagnia?
Sarà per questa esigenza di “ritrovarsi” che, in molti casi, chi si mette in marcia lo fa proprio nella più completa solitudine. Fermo restando che, in fondo, da soli non si è mai: chi ha fede, infatti, si sente sempre sostenuto dalla presenza invisibile del proprio Dio e per chi, magari, ne è invece alla ricerca, c'è sempre la presenza di altri pellegrini lungo il cammino pronti ad accogliere il solitario viaggiatore per un pezzo di strada. Non è detto, poi, che, fatto in compagnia, il percorso rischi di farsi meno intenso dal lato spirituale.
Al contrario, camminare insieme è un buon modo per condividere le emozioni regalate dal viaggio e per dare una profondità maggiore alle proprie conversazioni. Conversazioni che, sempre nel frastuono della vita di ogni giorno, sono spesso banali e intrise di tanti luoghi comuni.
C'è poi il caso di chi, invece, una motivazione proprio non sa darsela, e magari arriva in conclusione del cammino avendo finalmente compreso il perché, a un certo punto della sua vita, abbia dovuto per forza di cose assecondare questo suo impellente bisogno di mettersi in marcia.
In conclusione va detto che per il Cammino di Santiago di Compostela, così come per altri cammini spirituali, ha davvero poco senso soffermarsi sulle lunghezze, i conteggi in termini di chilometri e le previsioni relative al tempo che si potrebbe impiegare dal punto di partenza fino alla destinazione finale. Non trattandosi di una corsa campestre, infatti, sono ben altri gli approcci al viaggio.