Il part-time per conciliare lavoro e famiglia
Per le donne è la soluzione ideale, meno per chi non può fare affidamento su altre entrate. Tuttavia l'argomento induce a riflettere sul tema della flessibilità, valido solo come sinonimo di precarietà e non nel senso di possibilità per uomini e donne di adeguare i ritmi lavorativi alle esigenze della vita
Il part-time come occasione per svolgere al di fuori delle mura domestiche un'attività lavorativa retribuita e avere, allo stesso tempo, più margine di autonomia per quanto riguarda la gestione della casa e degli affetti. Inutile dire che una forma di lavoro come questa si adatta bene alle esigenze delle donne, sempre a dividersi tra gli impegni di casa e la necessità di contribuire attivamente al bilancio familiare. In questo modo, insomma, è certo che l'attività professionale non sarà tale da assorbirle completamente, al punto magari da distoglierle dal resto degli impegni che pure sono dovuti per marito e figli.
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Part-time: da solo non basta
Tuttavia va detto che, stando così le cose, sarà certamente al “maschio di casa” che toccherà la gravosa responsabilità di mantenere economicamente la famiglia. Essendo, l'entrata di un part-time, oggettivamente insufficiente a garantire il pieno soddisfacimento dei bisogni dell'intero nucleo familiare. Al massimo potrà rappresentare un contributo, certamente importante per il complessivo ammontare mensile delle entrate, ma nulla di più. Da solo, infatti, il part-time non basterebbe neanche a far sopravvivere un single in città, ed è quindi escluso che per costoro possa mai rappresentare la soluzione ideale, se non a patto di svolgerne un altro (di part-time) per completare con notevole stress il resto delle ore lavorative (e dello stipendio) da portare a casa. Detta così, comunque, sembra quasi che in base alle esigenze particolari di ognuno sia poi possibile trovare il lavoro che più si desidera e, soprattutto, con i tempi che si desiderano! Cosa chiaramente non vera. E infatti uno dei principali motivi che spinge così tanti uomini e donne a fare i salti mortali per tenere insieme le fila della propria vita consiste proprio in questo strano paradosso, e cioè in una flessibilità che è tale solo a parole, o per meglio dire: valida solo nell'espressione “cattiva” del termine, visto che di fatto non concede quell'elasticità che sarebbe invece necessaria per non vivere sempre di solo lavoro ma anche della possibilità di modularlo in base alle sopravvenute esigenze della vita.
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