Violenza sulle donne: combattere l'indifferenza
Perché il 25 Novembre si festeggia la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne? Non solo per la cronaca quotidiana, ma anche per scardinare la cultura dell'indifferenza sottostante che la perpetra
Il 25 Novembre è la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, ma cosa si intende per violenza?
Si tratta di un fenomeno che presenta componenti fisiche, psicologiche e sociali, la cui importanza viene ribadita dalle Nazioni Unite che ne sottolineano diversi aspetti:
> La violenza è una violazione dei diritti umani,
> La violenza contro le donne è diretta espressione della discriminazione che colpisce le donne che ancora oggi soffrono di persistenti disuguaglianze,
> La violenza contro le donne è un ostacolo ai progressi anche in ambiti apparentemente lontani come la prevenzione all’HIV, la sicurezza e la povertà,
> La violenza contro le donne è un fenomeno mondiale, ma non è inevitabile, la prevenzione non è solo possibile, ma è auspicabile.
Violenza sulle donne: diventare una vittima
Purtroppo una delle conseguenze più spiacevoli della lotta contro la violenza sulle donne è che non è detto che finisca quando chi ne è vittima decide di chiedere aiuto. Non è affatto raro che la donna in questione non venga creduta, che chi è intorno a lei non voglia credere a ciò che le accade e addirittura si schieri con chi perpetra violenza.
La vittima spesso viene colpevolizzata: “Se ti comportassi diversamente, non farebbe così”. Personalmente ritengo che ciò sia quasi più meschino della violenza in sé, perché richiede un sforzo ancora più massivo da parte di chi sta già subendo dei torti.
La vittima non ha colpa, attraverso una serie di tappe chiunque può diventare un vittima e cadere in una rete appiccicosa. Chi è violento, non è stupido e non lega a sé qualcuno con le botte o con gli insulti, ma si presenta come il più meraviglioso dei principi azzurri: la prima parte delle relazioni violente è il sogno di ogni coppia: attenzioni, gratificazioni, realizzazione di tutti i desideri. Ad un certo punto, gradualmente le cose cambiano.
La donna si ritrova ad essere trattata come una regina agli occhi degli esterni, ma in effetti diventa una proprietà. Isolamento, denigrazione, dipendenza la rendono inerme di fronte all’aggressore e incapace di tirarsi fuori dalla situazione: com’è possibile aver sbagliato in modo tanto radicale nella valutazione iniziale del partner? E chi mi crederebbe? Ed è proprio a questo punto che la seconda violenza, quella dell’indifferenza, colpisce!
Contro l’indifferenza
Cosa fare quando tutti sembrano remarti contro? Ecco le risorse più qualificate, quelle che non gireranno la testa, fatte di persone che comprendono quanto asfissiante sia la Rete e quanto importante sia allontanarsi con decisione e discrezione.
La prima risorsa è il Telefono Rosa: un’associazione fatta da volontarie preparate che risponderanno alle richieste d’aiuto e saranno in grado di mettere in contatto la donna con il professionista più indicato alla sua situazione.
Sul sito della Casa delle Donne di Brescia, invece, trovate un elenco delle Case rifugio che fungono da sostegno e da riparo quando il nido è diventato ormai una gabbia.