Spring breakers e violenza giovanile

Il recente film di Harmony Korine “Spring breakers” si appresta a fornire un “racconto pop” – come è stato definito – della cultura dello sballo, dell’estremo e della violenza giovanili e non solo che sembrano, in questa pellicola, essere ormai gli unici ingredienti per divertirsi o, diremmo piuttosto, stordirsi. Una primavera insomma che di tutto sa fuorché di rinascita… L’ennesima stramberia dei nostri “cugini” americani o qualcosa che ci riguarda un po’ più da vicino?

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© Joshua Resnick / 123rf.com

Tradotto dall’inglese suonerebbe come “vacanze di primavera”, ma gli spring breakers sembrano tutt’altro che bucoliche scampagnate: le vacanze primaverili in Florida sembrano essere per i ragazzi e le ragazze made in USA una sorta di rito iniziatico dei nostri tempi dove tutto si vuol dimostrare tranne che audacia e coraggio. Una settimana all’insegna del culto del divertimento estremo e ad ogni costo e degli eccessi di ogni tipo, dal sesso, all’alcol, alla droga. La pellicola di Harmony Korine trae spunto da questi inni alla violenza giovanile mostrando una cultura grottesca e forse paradossale che non può tuttavia non far riflettere.

 

La violenza giovanile senza futuro

“Tonight We are young / So let's the set the world on fire / We can burn brighter / Than the sun..” recita la canzone vincitrice dell’ultimo Grammy Awards (andato ai Fun con “We are Young”): la notte è il regno dello sballo dove essere giovani significa “bruciare tutto”, consumare e godere di ogni cosa senza un pensiero e senza un domani dove, come negli spring breakers, divertirsi e fare festa è possibile solo all’insegna della violenza fisica e mentale.

 

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Spring breakers e trasgressione

Etimologicamente “divertirsi” o divertire significherebbe volgere lo sguardo altrove, andare da un’altra parte, deviare, in altre parole, da quella che è la dimensione di realtà del quotidiano per accedere ad un’altra dimensione che è quella della trasgressione, dell’attraversamento dei limiti e dei confini dell’ordinario. Divertirsi per andare altrove, ma in quale direzione?

 

Uno spot contro la violenza giovanile

“Scegli la tua strada!” è lo spot realizzato nell’ambito del progetto YUS co-finanziato dal programma Daphne III - promosso dalla Regione Abruzzo, in partenariato con il Comune di Pescara, l'Associazione Focolare Maria Regina Onlus (Italia), la Provincia di Cordoba (Spagna) e il Centre for the Economic and Social Inclusion - volto a sensibilizzare sulle problematiche della violenza giovanile e dei comportamenti antisociali. Forse con un pizzico di ingenuità di troppo, lo spot mostra però che ci sono sempre diverse alternative, diverse scelte possibili fra il divertimento violento e fine a sé stesso e quello che esce dalle regole del quotidiano non per distruggerle ma per costruire nuove dimensioni di realtà.

Se alle “college girls” interpretate da Vanessa Hudgens, Selenza Gomez e Ashley Benson la trama cinematografica avesse concesso un’alternativa possibile, come nel proverbiale Sliding Doors di Peter Howitt (1998), chissà cosa avrebbe riservato loro il fallimento del sogno americano….

 

Immagine | Elen Nivrae