Voyeurismo classico e mediatico: valvola di sfogo per le tensioni psicologiche
Il voyeurismo come disturbo sessuale si evolve anche a causa dei mass media: il guardone non è più solo attratto dall’intimità altrui, ma anche dai dettagli macabri dei delitti irrisolti
Il voyeurismo è un tipo di disturbo sessuale che rientra nella categoria delle parafilie (persone che si eccitano con oggetti o in situazioni che si discostano dalla normalità). Non è da considerarsi un comportamento patologico quando la parafilia si riscontra in modo transitorio e circoscritto all’interno di una sessualità normale.
Il voyeurismo è dato dalla spinta ad osservare persona solitamente estranee in situazioni di intimità (meglio se di natura sessuale). Lo spiare genera eccitazione che culmina nell’orgasmo contestualmente all’atto voyeuristico o successivamente grazie al ricordo dello stesso. Solitamente chi guarda ha delle difficoltà nella propria vita sessuale che spesso resta relegata alla masturbazione. È un fenomeno più diffuso tra gli uomini poiché la sessualità maschile è particolarmente sensibile agli stimoli visivi.
Piccoli voyeur crescono
Il voyeurismo è un comportamento frequente e normale nel bambino che non avendo nozioni sessuali vuole scoprire ciò che gli adulti nascondono. L’impulso è quello di comprendere il funzionamento del corpo umano (il proprio in primis) e le differenze tra i sessi. Nell’adolescenza, quando si avvicina la possibilità concreta di un’attività sessuale completa, l’impulso viene spostato sulla visione di materiale più esplicito e pornografico, anche in gruppo. Nell’età adulta la curiosità dovrebbe ormai essere stata soddisfatta dall’esperienza personale, quando il voyeurismo permane assume le caratteristiche di un disturbo psicologico vero e proprio.
Il voyeurismo nei Mass Media
I nuovi mezzi di comunicazioni sono un terreno fertile per questo genere di attività. Non è necessario fare riferimento all’abbondante presenza di materiale pornografico, in quanto non si tratta di osservazione di persone inconsapevoli, bensì di attori pagati. Si tratta di una forma di voyeurismo che qualcuno definisce mediatico che si sta diffondendo senza ostacoli. E che imperversa anche attraverso i reality show. Anche in questo caso si potrebbe obbiettare sull’autenticità del comportamento di ‘inquilini’, ‘isolani’ e quant’altri, sebbene si punti sempre sull’impossibilità di recitare per tanti giorni 24h al giorno.
Ancor più diffuso e supportato da giornali e televisioni è il voyeurismo dell’orrore. Si pensi a quelle trasmissioni che cercano di sviscerare (grazie all’aiuto degli opinionisti più disparati) le più tragiche vicende di cronaca, spulciando tra segreti e particolari macabri. Come il voyeurismo classico anche questo assolve una funzione: lo sfogo di tensioni psichiche legate all’eccitazione o alla paura.