La tristezza in gravidanza
Nell’immaginario comune al periodo della gravidanza viene attribuita un’aura magica e misteriosa che dovrebbe rendere la donna felice ed emozionata. Non sempre però le cose vanno così: quali sono le cause della tristezza in gravidanza? Come prevenirla?
Il concepimento, l’attesa e infine la nascita di un figlio sono tutti momenti molto particolari nella vita di una coppia, ancor più per la donna che porta in grembo il piccolo. Siamo abituati ad associare al termine gravidanza sensazioni positive, speranze e felicità per una nuova vita che si sta generando.
Ma questa non è l’unica possibilità. Molto più spesso di quanto si creda la donna vive la gravidanza con tristezza presentando dubbi, paure, ansie e solitudine. Una tra le prime situazioni che può far scaturire questi timori è quella di trovarsi sole a crescere il proprio figlio, poi c’è la paura di non farcela, di non sapere come fare.
Un’altra condizione che potrebbe influenzare la donna incinta facendola sentire triste è quando si presentano, soprattutto nell’ultimo trimestre, disturbi ansioso-depressivi.
È importante ricordare che la loro presenza espone la donna ad una probabilità maggiore di sviluppare disturbi psichici nel periodo del post parto, per questo è bene rivolgersi a professionisti esperti in grado di disporre interventi mirati. È utile ricordare, infatti, la differenza tra tristezza e depressione.
La tristezza non è una patologia vera e propria, è uno stato transitorio che può essere superato più facilmente rispetto alla depressione, come ad esempio quella post partum, che invece ha una sintomatologia ben precisa e deve essere curata, tenuta sotto controllo e se possibile prevenuta.
Tristezza in gravidanza: come si manifesta
Abbiamo già detto che è molto comune tra le puerpere provare tristezza e sentimenti negativi durante la gravidanza. Le modificazioni biologiche dovute soprattutto agli ormoni mettono a dura prova la psiche della donna che deve fare i conti con un corpo “nuovo”, in continua trasformazione e reggere la pressione delle nuove responsabilità che la attendono.
Le domande più frequenti che una donna si pone sono: “Ce la farò? Sarò in grado di occuparmi di mio figlio? Riuscirò mai a tornare a fare le cose di prima? Ad essere ancora una donna?”.
Queste domande sono lecite e non devono creare inutili sensi di colpa o di vergogna, capaci solo di rattristirci e di farci percepire come delle madri “cattive”. Uno dei segreti per superare questi momenti bui è avere una buona relazione di coppia fondata sulla comunicazione e sul rispetto.
Purtroppo il sentirsi tristi, negative, arrabbiate e ansiose durante la gravidanza può essere così paralizzante che la maggior parte delle donne non riesce a parlarne nemmeno con il partner. In questi casi occorre cercare l’aiuto di altre persone, amici, parenti oppure di veri professionisti.
Tristezza in gravidanza: sbalzi d’umore
La tristezza in gravidanza può essere dovuta anche agli sbalzi d’umore. Passare da momenti in cui si prova gioia, felicità e voglia di fare a momenti in cui si cade in uno stato di totale apatia e sfiducia può far vivere molto male la gravidanza.
Il perché è da ricercare il più nelle volte negli ormoni. Qualora la situazione apparisse molto critica, come nel caso di grave insonnia, potrebbe risultare necessaria una terapia farmacologica.
È sempre assolutamente consigliabile rivolgersi al proprio medico e al ginecologo per non correre nessun tipo di rischio, né per sé, né per il bambino.
Fonte immagine: tanya_little