Obesità nei bambini e relazioni familiari
Il fenomeno dell’obesità nei bambini è in costante crescita in tutto il mondo occidentale tanto da costituire un vero e proprio allarme per il Ministero della Salute. Colpa dell’abbondanza di cibo senza precedenti di cui disponiamo? Spesso gli effetti dell’iperalimentazione infantile nascondono disarmonie e difficoltà emotive e relazionali di più ampia portata di cui non sempre gli adulti sono consapevoli
Eccezion fatta per i casi connessi ad una patologia organica, la maggior parte dei casi di obesità infantile è spesso associata, da un lato, alle abitudini alimentari della famiglia nel suo insieme e, dall’altro, alla relazione educativa instaurata, tramite il cibo, tra genitori e figli.
Obesità nei bambini e cultura familiare
Spesso l’obesità nei bambini si iscrive entro una coerente “cultura alimentare familiare” dove anche genitori e fratelli perseguono abitudini alimentari qualitativamente e quantitativamente insane. Troppo spesso, d’altra parte, l’obesità nei bambini si associa all’ingenua convinzione che un bambino più è ben nutrito e più è sano rischiando, così, di compromettere il suo rapporto non solo con il cibo ma anche coi genitori e con se stesso.
Obesità nei bambini e bisogni emozionali
Questo eccessivo investimento sul cibo finisce spesso col sostituirsi ad altre dimensioni importanti del rapporto genitori figli compromettendo un armonico sviluppo emotivo-affettivo oltre a facilitare l’obesità nei bambini. Alcuni genitori davanti ad un disagio del proprio figlio, sopraffatti dall’ansia di eliminarlo piuttosto che di comprenderlo, rispondono usando il cibo come calmante, questo non aiuta i bambini a distinguere tra fame e sazietà così come tra bisogni corporei ed emozionali facilitando l’insorgere dell’obesità, ma compromettendo anche un sereno rapporto col cibo e con le emozioni in età successive. Altre volte infine il cibo viene utilizzato come premio oppure come minaccia o punizione per i più svariati scopi educativi.
Obesità nei bambini e relazioni familiari
Simili situazioni, se ripetute abitualmente, finiscono con l’associare il cibo a tutt’altro rispetto alla fame vera e propria predisponendo per questo l’obesità nei bambini. I bambini stessi apprendono ad utilizzare il cibo come provocazione o arma di ricatto alimentando una comunicazione ambivalente e distorta che sposta sul momento del pasto tensioni e conflitti familiari (Juul, J. Ragazzi, a tavola! Il momento del pasto come specchio delle relazioni familiari,2000.). Per evitare bambini obesi, ma soprattutto infelici, è importante quindi che il cibo non sia l’unica via di comunicazione affettiva tra genitori e figli ma che sia possibile un’adeguata manifestazione sul piano verbale sia dei conflitti che degli affetti educando i bambini a prendere gradualmente contatto con tutto il variegato mondo dei propri bisogni fisici ed emozionali oltre quello della fame stessa.
Fonte immagine: Joe_13