Divorzio breve: quanto tempo per elaborare il lutto?

È arrivato il divorzio breve, 6 mesi per dirsi definitivamente addio. Per qualcuno è una grande conquista, per altri si tratta di gettare la spugna su un'istituzione che qualcuno vuole disperatamente e altri vedono come un vincolo inutile. Credo sia presto per valutarne gli effetti sulla società, a meno di non fare delle scommesse, ma possiamo riflettere sul senso del tempo (più o meno lungo a seconda anche di molte variabili personali) che viene offerto per comprendere se sia davvero necessario tagliare questo legame.

Divorzio breve: quanto tempo per elaborare il lutto?

Dopo anni di lotte quindi ci siamo arrivati, per divorziare non dovremmo più attendere anni, ma ci vorranno sei mesi. Giusto o sbagliato, chi lo sa?

Come per molti fenomeno è difficile dare un giudizio netto perché un divorzio si applica a situazioni molto diverse tra di loro. Per chi scrive, un divorzio lampo potrebbe essere positivo qualora in casa ci sia un clima teso e psicologicamente violento, d'altra parte sembra un utile strumento per chi non proprio convinto vuol fare una o più prove, magari con partner molto innamorati.

Insomma lo strumento in sé non né buono, né cattivo, tutto dipende da come viene utilizzato. D'altronde coniugi che non si amano, pur restando sposati possono fare vite del tutto separate, e allora perché restare sposati?

 

Il tempo del divorzio

Come venga quantificato il tempo giuridico necessario a comprendere se il divorzio sia o meno necessario non lo so, ma dal punto di vista psicologico un matrimonio che finisce è un evento paragonabile ad un lutto e come tale va elaborato per non lasciarsi travolgere dal senso di perdita.

Ancora una volta subentrano le differenze personali: il percorso per ogni coppia è differente e a volte anche per gli stessi coniugi che possono esser giunti alla decisione percorrendo strade differenti e con tempi differenti.

 

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Il modello di Bohannan

Paul Bohannan è uno dei primi psicologi che negli anni'70 ha studiato il processo di elaborazione psicologica della separazione tra coniugi.

Propose un modello che è ancora utilizzato come riferimento che individua sei aspetti da considerare contemporaneamente quando si prende in carico una coppia che affronta il divorzio e che considera tutti gli aspetti che questa decisione va a toccare:

  1. divorzio emotivo, cioè il disinvestimento emotivo sulla coppia (raramente è simile tra i due partner): chi offre la via del divorzio ha già compiuto parte del percorso prima della decisione congiunta;
  2. divorzio legale, cioè tutti i passaggi legali sono compiuti parallelamente;
  3. divorzio economico che include tutti gli aspetti relativi alla gestione dei beni e delle risorse della coppia, ovvero la gestione di una serie di dinamiche di potere all'interno della ex-coppia;
  4. divorzio dalla comunità, cioè l'affrontare a livello sociale la nuova condizione di divorziati, sia nel rapporto con le istituzione, sia con le amicizie;
  5. divorzio genitoriale; la coppia deve mettere da parte i conflitti nella gestione dei figli;
  6. divorzio psichico, questo è l'esito di tutto il processo, quando finalmente si giunge al raggiungimento di una nuova indipendenza psicologica che non prevede più l'inclusione dell'ex-partner nella propria vita e consente di fare spazio a nuove opportunità.

Allora quanto tempo ci vuole? Il divorzio legale deve sancire la conclusione di questo percorso o essere una tappa da rendere più leggera possibile? A voi la risposta!

 

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