Alleanze e invidie tra fratelli
Invidie e alleanze tra fratelli, due facce dello stesso legame, a tratti misterioso ma profondo e importante nel corso della vita.
Il legame tra fratelli è difficile da spiegare e va al di là dell’affetto verso mamma e papà o per un figlio, l’amore per il partner, il legame con un amico e tanto altro. Come ogni rapporto è a se stante e con caratteristiche uniche e spesso non pienamente comprensibili.
Un legame misto di amore e odio in cui si dibattono gelosie, invidie, complicità, alleanze e dinamiche difficili e ricche di sfaccettature.
Quest’ultime sono naturali e fanno parte del legame fraterno che molte ricerche hanno visto essere fondamentale per la crescita e avere un ruolo importante nella definizione del sé adulto.
Rapporto tra fratelli: un vissuto di alleanza….
Anche se spesso vi sono litigi e si provano emozioni spiacevoli, un buon legame fraterno è ricco di alleanza e complicità, anche non manifestate, ma celate dietro a piccoli gesti e alla presenza costante per l’altro.
Fratelli e sorelle possono diventare buoni confidenti, amici fedeli e coloro a cui chiedere aiuto. Sono alleati verso mamma e papà magari per coprire qualche marachella, un segreto, un vissuto forte e un’esperienza, oppure per convincerli a fare qualcosa insistendo a più voci.
È colui o colei con cui si può creare un legame di forte empatia e coinvolgimento, di cui si ha la consapevolezza per sempre, anche a distanza di anni e senza vedersi spesso, su cui si può contare e in cui trovare ascolto partecipato e supporto.
Quando si è piccoli, un fratello è un buon compagno di gioco, divertimento e scoperta passando dal litigio alla collaborazione, in adolescenza può condividere le tue paure e preoccupazioni e al tempo stesso essere un “fastidio”, da grandi diventare un punto di riferimento importante e un aiuto nei momenti di difficoltà.
Da adulti, l’alleanza si apre su altri versanti come quelli del supporto emotivo, oltre che pratico, dei propri genitori e famigliari.
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…misto ad invidia
Ma non è tutto rose e fiori, tra fratelli infatti è comune, naturale e sana un po’ di conflittualità, gelosia e malcontento, fino a vera e propria invidia.
Il fratello maggiore può nutrire gelosia verso il nuovo arrivato, essere invidioso delle attenzioni di mamma e papà verso di lui, del suo essere privilegiato e coccolato da tutti coloro che arrivano a casa, dell’assenza delle piccole responsabilità che, invece, spettano a lui perché è “il fratello o sorella maggiore”.
Poi l’invidia può svilupparsi verso gli oggetti posseduti dall’altro, magari regali di compleanno, vestiti, permessi dati, cose concesse e altre non punite, che possono essere fonte di malcontento e far pensare a preferenze e favoritismi.
Da considerare poi i paragoni, fatti personalmente o da altri, che esaltano le caratteristiche fisiche, scolastiche e sportive di fratelli e sorelli, attivando sentimenti di invidia accanto a sofferenza e senso di inferiorità e inadeguatezza.
La rivalità può aprirsi su più fronti e celare sentimenti anche forti e vissuti difficilmente controllabili, che sono naturali in un rapporto in cui si condividono spazi, oggetti, giocattoli, ma specialmente affetti, attenzioni e rapporti, ma che devono rimanere a livelli adeguati ed essere gestiti sia dai diretti coinvolti che dai genitori o adulti di riferimento.
Alleanze e invidie per una crescita positiva
Se è vero che alleanze e invidie si alternano giornalmente nel rapporto tra fratelli e sorelle è altrettanto vero che entrambe sono fondamentali con la crescita.
In entrambi i vissuti infatti i bambini e adolescenti sperimentano le dinamiche relazionali, imparano a conoscere l’altro, a comprendere le sue reazioni, sviluppando empatia e capacità di adattare le proprie reazioni e azioni a quelle altrui.
Nell’invidia si scontrano con vissuti spiacevoli che si deve imparare a gestire, modificando il modo di leggere le situazioni e la considerazione di se stessi. La conflittualità è palestra di dinamiche di problem solving e gestione del conflitto in cui devono essere generate e attivate strategie per arrivare alla risoluzione e riappacificazione.
Nella complicità trovano supporto e sostegno per affrontare le dinamiche giornaliere e acquisiscono importanti modalità relazionali spendibili in altri contesti di vita, nonché sperimentano affetto, imparano a dialogare, a collaborare e negoziare per raggiungere scopi, nel rispetto dell’altro.
Le alleanze e le invidie tra i fratelli quindi sono fondamentali per la crescita se presenti in un rapporto funzionale, con solide basi, in un contesto accogliente, che no fa preferenze, ma riconosce pregi e difetti di tutti i membri e stimola al senso critico e alla messa in discussione positiva, nonché alla complicità.
Monitorare attentamente il rapporto che si sviluppa tra i propri figli, ma far loro sperimentare l’immensità di vissuti, emozioni, sentimenti ed esperienze che il rapporto fraterno offre, incidendo fortemente e in modo importante nella propria vita, anche quando sembra non esserci o essere compromesso.
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