15 Maggio: Giornata internazionale della famiglia
Nel 1994 venne indetta dall’Onu la Giornata internazionale della famiglia che tutt’ora si celebra il 15 Maggio di ogni anno. Un appuntamento dal forte carattere simbolico che rinnova all’attenzione pubblica i temi principali che contraddistinguono la dimensione civile e sociale della famiglia al giorno d’oggi. Famiglie allargate, coppie di fatto, situazioni monogenitoriali, le nuove forme della famiglia sono molteplici e molteplici sono le difficoltà da gestire a livello giuridico, sociale, ma soprattutto psicologico. Vediamo insieme perché
La Giornata internazionale della famiglia del 15 maggio a che famiglia si riferisce? Lo scenario in Italia secondo i dati dell’Istat è che il numero dei matrimoni è in diminuzione e parallelamente aumentano le coppie di fatto che optano per la convivenza. Altro dato rilevante riguarda l’aumento significativo di separazioni e divorzi e il quadro si completa con le famiglie composte da un solo genitore che, quando non è separato/divorziato è vedovo o single.
La famiglia oggi sta attraversando un periodo in cui si intrecciano crisi e speranze, che rispecchiano le crisi e le speranze di una società che sta cambiando dal punto di vista socioeconomico e culturale e che continuerà a trasformarsi. E questo è il punto: quella che i sociologi definiscono post-modernità è qualcosa che si sta vivendo mentre si tenta di comprenderlo. Il termine “post” sta a sentenziare che un salto, uno stacco da ciò che ci era familiare è avvenuto, il problema sta nel come gestirlo.
Dalla fine degli anni ’80 forti mutamenti storici ed economici hanno contribuito a modificare le mappe cognitive, l’assetto mentale delle persone, il loro sistema di valori. Oggi ci si ritrova a dover affrontare nuove “architetture relazionali” che vanno a sostituire i modelli del passato. Il concetto stesso di “legame” è cambiato ed è vissuto dalle attuali generazioni con disarmante ambivalenza. I legami affettivi, in primis quelli nella famiglia, diventano profondamente complessi da gestire in una società che è stata simbolicamente ed efficacemente definita dal sociologo Z. Bauman “liquida”. Un mondo liquido è quello in cui le abitudini, i comportamenti, le scelte e le stesse strutture sociali non riescono a raggiungere una solidità tale da consentire loro di mantenere inalterata e sicura nel tempo la propria forma. Tutto diviene instabile, effimero, incerto, e la fragilità che caratterizza la vita di ognuno contagia inevitabilmente anche i legami affettivi e sentimentali.
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Giornata internazionale della Famiglia: la sfida postmoderna della famiglia “liquida”
A conti fatti la postmodernità ha trasformato il modo di correlarsi gli uni rispetto agli altri e ha prodotto sicuramente un clima di diffidenza, di sfiducia, di approssimazione e di dubbi.
La famiglia oggi deve fare i conti con l’ambivalenza, con la paura di accettare delle responsabilità, con la paura individuale di perdere la libertà, con l’uomo-manager sempre alla ricerca di nuove e migliori possibilità, con la regola del “consumo” applicata alle relazioni, con la paura di soffrire e sacrificarsi, con la paura di investire su qualcosa che non è sicuro. Come contrastare allora questa tendenza?
Indubbiamente non ci si può limitare ad essere giudici di questa generazione, ma di fronte alla famiglia, quale frutto di quest’epoca, è utile soffermarsi proprio sull’importanza dell’educazione affettiva, emotiva e alle relazioni interpersonali. Il fatto che la realtà della famiglia continui a darsi nelle forme più svariate suggerisce che proprio le relazioni umane sono la dimensione essenziale su cui lavorare. Occorre partire da esse, mettere al centro dell’attenzione la persona umana nel suo emergere in un contesto relazionale per capire il dramma della postmodernità e prendere consapevolezza delle debolezze e degli strumenti in grado di trasformare le difficoltà in potenzialità. E parlando di strumenti non si può non considerare l’importanza in tale contesto di professionisti facilitatori della comunicazione efficace interpersonale e della gestione delle emozioni, prima di tutti psicologi, psicoterapeuti, mediatori familiari.
La famiglia è un sistema, ossia un tutto che si regge e funziona in maniera sana proprio in virtù dell’interdipendenza delle sue parti.