5 film per cuori infranti
Cuori infranti possono trovare consolazione davanti a un bel film, anzi 5, in grado di far ritrovare la fiducia nell'amore e nelle future occasioni.
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La fine di una relazione importante è qualcosa spesso di molto doloroso che porta con sé pensieri, sensazioni, vissuti, ricordi e toglie speranze sul futuro e sull’amore.
Talvolta la parola fine è messa in modo consensuale e di comune accordo in cui i due si rendono conto che qualcosa non funziona più, che l’amore di un tempo non è più presente; altre volte invece eventi e condizioni che insorgono generano la rottura e la perdita della fiducia nell’altro, come ad esempio in caso di tradimento oppure la morte del partner.
La filmografia racconta molte di queste storie, spesso in modo drammatico, altre volte simil comico attraverso commedie e spezzoni divertenti, altre volte servendosi di storie romantiche e talvolta surreali, che riescono però a strappare un sorriso, qualche lacrima di speranza o, almeno scaturire lo sfogo delle tante sensazioni che la fine di una relazione porta con sé. I prossimi sono alcuni esempi di titoli su storie raccontate dal cinema.
P.S. I love You
Film del 2007 tratto dal romanzo omonimo di Cecelia Ahern (2004), P.S. I love you affronta in uno sceneggiato che si muove dal drammatico al romantico, l’elaborazione del lutto e della fine di una relazione in modo inaspettato. Holly e Gerry, sono una giovane coppia di origine irlandese, sposata da giovanissimi che vive negli Stati Uniti.
A 29 anni Holly rimane vedova a causa di un grave tumore al cervello del marito che lo porta via troppo presto, senza che la donna fosse a conoscenza delle condizioni vissute dal coniuge. Inaspettatamente una mattina di ritrova sola, senza il suo amore. Quello che vive Holly è un iniziale stato di abbandono e separazione inaspettata che mista al lutto per generano uno stato di forte depressione e angoscia.
A salvarla sarà proprio Gerry che prima della sua morte aveva programmato una serie di invii di lettere e altre sorprese alla donna, recapitate a lei un po’ alla volta, solo dopo la sua scomparsa. I messaggi di Gerry aiuteranno la donna a vivere la separazione dal marito passo dopo passo, a rinnovare l’amore per lui ma alla fine ritornare a vivere.
Gerry accompagna la moglie nelle diverse fasi dell’elaborazione del lutto (Elisabeth Kübler-Ross,1970) che passa dalla negazione iniziale della morte del coniuge, alla rabbia angosciosa verso di lui per averla lasciata sola, la contrattazione e quindi la possibilità di riaprirsi alla vita e riacquisire speranza, seguita dalla consapevolezza del dolore e della perdita con un forte dolore e stato depressivo, fino all’accettazione e alla possibilità di ricominciare a vivere, con Gerry nel cuore e sempre accanto a sé, ma con un vissuto meno doloroso della sua assenza.
Il lato positivo
Il lato positivo è un film del 2012 tratto dalla storia raccontata nel romanzo L'orlo argenteo delle nuvole di Matthew Quick e interpretato da Bradley Cooper, nei panni di Pat e Jennifer Lawrence nelle vesti di Tiffany.
Pat in pochi mesi perde tutto: il proprio matrimonio finisce per un tradimento della moglie Nikky, perdendo così la casa e successivamente anche il lavoro. La serie di circostanze determina la comparsa di una malattia psichiatrica, probabilmente già latente precedentemente, che lo costringe a un ricovero psichiatrico.
Quando esce dalla clinica, date le condizioni precarie economicamente e alcune difficoltà famigliari, ritorna a vivere nella casa sei propri genitori, dove dovrà affrontare diverse questioni. Pat ha un solo obiettivo: riconquistare la moglie.
Un giorno incontra Tiffany, una giovane vedova che da tempo soffre di dipendenza per sesso e psicofarmaci. Tiffany decide di aiutare Pat a riconquistare la moglie, consegnando lei una lettera dell’uomo. Unica cosa in cambio era che l’uomo avrebbe dovuto gareggiare con Tiffany in una gara di ballo.
I due di incontrano più e più volte. Alla fine, Pat rivela alla ragazza di essersi innamorato di lei fin dal primo giorno in cui si sono incontrati, mentre la donna confessa di non aver mai consegnato alla ex-moglie dell’uomo la lettera, perché innamorata di lui.
La storia del Lato positivo mostra come spesso la fine di una storia, qualunque sia la causa, può generare anche grosse difficoltà emotive e personali, qui esasperate nella malattia mentale che accomuna i due personaggi.
Questo spesso impedisce di vedere oltre e andare avanti, desiderando a tutti i costi tornare indietro, o perdendosi in condotte pericolose, ma che permettono di ridurre il pensiero della perdita e il dolore. Nella confusione si perde la visione della realtà, la possibilità di andare avanti e aprirsi al nuovo amore. Solo accettando l’accaduto e osservando le nuove opportunità con attenzione si può riscoprire la bellezza di amare ed essere amati.
Se mi lasci ti cancello
Joel Barish e Clementine Kruczynsk sono stati insieme per due anni e dopo tanti litigi decidono di lascarsi e porre fine alla loro relazione. A causa della grande sofferenza, entrambi decidono di rivolgersi alla clinica Lacuna per farsi cancellare i ricordi della loro storia. Dopo una serie di vicende e disguidi, la procedura ha efficacia.
Due anni dopo i due si incontrano per caso su una spiaggia di New York, e, ignari del loro passato insieme, iniziano una relazione. Tuttavia, ad un tratto scoprono la verità ma decidono ugualmente di ricominciare, consapevoli della possibilità di avere problemi per gli stessi motivi passati, ma sono intenzionati a riprovare a vivere una vita insieme.
Se mi lasci ti cancello mette in scena gli elementi importanti di una relazione come il confronto, la capacità di ascoltare e comprendere l’altro ma anche e soprattutto la necessità di mettere impegno, accanto al desiderio dello stare insieme.
I due personaggi, pur consapevoli delle criticità del loro rapporto, e forse incompatibilità per alcuni aspetti caratteriali, decidono di riprovare, cercando insieme di limare uno le criticità dell’altra, e insieme quelle comuni.
Amici di letto
Jamie e Dylan si conoscono durante un colloquio di lavoro i cui Jamie, grande cacciatrice di teste, deve reclutare un direttore artistico per la GQ e chiama Dylan, un designer, per la selezione. Il ragazzo è inizialmente titubante della proposta fatta dalla GQ, e Jamie, spaventata per il suo compenso, coinvolge l’uomo in una serie di eventi tra cui un flash mob e la vista di New York dall’alto di un grattacielo. I due iniziano a frequentarsi e nasce una forte amicizia.
Una sera confrontandosi sul senso delle relazioni e del sesso decidono di intraprendere una storia fatta solo di sesso e niente amore, giurandosi reciprocamente nessun coinvolgimento. Ma le cose non vanno come immaginano. Ad un tratto Jamie decide di interrompere questa relazione per poter iniziare a uscire seriamente con altri ragazzi, uno fra tutti Parker che però la farà soffrire e questo spingerà la donna ancora da Dylan chiedendo conforto e amicizia.
I due hanno una notte di passione, come mai prima, ma la mattina seguente Jamie scopre che l’uomo non prova amore per lei, ascoltando una conversazione di Dylan con la sorella. Decide di andarsene e non farsi più sentire. Dylan successivamente capisce che ama la donna e fa di tutto per trovarla. Alla fine, i due protagonisti decidono di iniziare una vera storia che parta da un primo appuntamento davanti ad un caffè, in cui si troveranno piacevolmente travolti dalla passione.
I due protagonisti e la loro storia mostrano come sia faticoso riconoscere il vero amore, come spesso si cerchi di nasconderlo agli occhi e al cuore per paura di essere troppo coinvolti e soffrire, ma che trovare il coraggio di aprirsi all’altro e al sentimento può portare felicità e soddisfazione.
La verità è che non gli piaci abbastanza
La verità è che non gli piaci abbastanza è un film del 2009 che narra con toni spesso molto diretti e realistici, la dura verità rispetto ad alcuni falsi miti e pensieri in cui si crogiolano le donne e spesso conducono a erronee interpretazioni della realtà e lettura delle differenti situazioni.
La storia intreccia vissuti e vicende di un gruppo di amiche, Gigi, Beth e Janine, alle prese con storie amorose complicate e che nel corso della vicenda rompono falsi miti e considerazioni sul sesso maschile e sulle dinamiche relazionali.
Nel film le dure verità spesso espresse nelle vicende amorose, raccontano della difficoltà nel comunicare e nel comprendersi tra i due sessi, che spesso portano a disguidi, incomprensioni e soprattutto erronee interpretazioni sui gesti o le parole e illusioni sulle conseguenze.
La dura verità espressa mostra inoltre come non esistono copioni o regole in amore e che ogni persona e storia è unica e fatta dalle persone coinvolte, con la loro razionalità, il loro vissuto e sentimenti, l’educazione ricevuta e le storie di vita. Il problema e il bello dell’amore è riuscire a mettere insieme tutti questi aspetti e creare un equilibrio, ricordandosi che tutto dipende da sé e non da schemi prefissati.