La Giornata Internazionale della Pace
La Giornata Internazionale della Pace è stata istituita dall'Onu nel 1981 per trasmettere il messaggio di Pace tra le Nazioni e tra i popoli. L'evento vuole essere un'occasione per educare alla consapevolezza e alla cooperazione. Numerose le iniziative previste, dal web alla marcia per la pace
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Giunta oggi alla trentesima edizione, la Giornata Internazionale della Pace è stata voluta dalla Nazioni Unite "per trasmettere il messaggio di Pace tra le Nazioni e tra i popoli".
“La pace è preziosa. Essa deve essere nutrita, mantenuta, difesa”. Sono le parole del segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon. “Per questo motivo – prosegue Ban Ki Moon nel discorso per la Giornata 2011 -, ogni anno in occasione di questa Giornata, io suono la Campana della Pace presso la sede delle Nazioni Unite. Ed ecco perché, ogni giorno, lavoro per la pace, faccio da mediatore tra gli antagonisti”.
La Giornata quest'anno è dedicata alla Pace e alla Democrazia.
La Giornata Internazionale della Pace: un po' di storia
L'Assemblea dichiarò che il Giorno sarebbe stato osservato, il terzo giovedì di settembre ogni anno, come un giorno di pace e di non-violenza, e volse un invito a tutte le Nazioni e persone a cessare le ostilità durante il giorno.
La risoluzione 36/67 del 1981 invitava tutti gli stati membri, le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, le organizzazioni regionali e non governative e gli individui a commemorare il giorno in maniera appropriata, sia attraverso l'educazione e la consapevolezza pubblica, sia nella cooperazione con le Nazioni Unite per la pace globale.
Dopo una campagna di Jeremy Gilley e della organizzazione Peace One Day, il 7 settembre del 2001 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la risoluzione 55/282 tramite la quale dichiarò che, a partire dal 2002, la Giornata Internazionale della Pace sarebbe stata celebrata il 21 settembre di ogni anno, e questo sarebbe diventato il giorno del cessate il fuoco.
La Giornata Internazionale della Pace: iniziative
Anche il web partecipa alla Giornata Internazionale della Pace con l'iniziativa Music 4 Peace ideata dal movimento GPace – Giovani per la Pace per celebrare questo importante appuntamento mondiale.
I ragazzi hanno avuto l’idea di creare una pagina dove chiunque (sia i promotori dell’iniziativa che tutti i “fan”) possono “postare” e pubblicare, rendendoli fruibili a tutti, quell’universo di brani e video musicali scritti per tenere alti i valori della pace, della tolleranza e del rispetto dei diritti umani.
Canzoni epocali come “Imagine”, “Peace Song”, “In the name of love” e “Blowing in the wind” insieme a “Il mio nome è mai più”, “La guerra di Piero”, “Babel” e brani meno rinomati costituiscono così nell’insieme un’unica, grandiosa colonna sonora che a partire dagli anni 60 ad oggi segnano 50 anni di impegno musicale per la pace.
Il 23 e 24 settembre a Bastia Umbra, a due passi da Assisi, in vista della marcia per la pace Perugia-Assisi, quattromila giovani da ogni parte si ritroveranno al meeting organizzato dalla Tavola della pace e dagli Enti locali per la pace sui temi della pace, del lavoro, della costruzione del futuro.
“Dovevano essere 1000 e invece saranno 4000” dicono i promotori. "Sono i giovani che l’Italia continua a ignorare e daranno vita al meeting '1000 giovani per la pace' presso il centro Umbria Fiere di Bastia Umbra (Perugia). Sarà un’occasione unica, una grande università della pace – spiegano i promotori -, l’occasione per riscoprire cosa vuol dire 'fare pace' a scuola, nella città in cui viviamo e nel mondo, e un grande laboratorio politico della società civile responsabile”.
Ci saranno anche molti giovani del Mediterraneo che stanno lottando per la libertà, la democrazia e il rispetto dei diritti umani. “E sarà uno dei primi grandi incontri tra le due sponde del Mediterraneo dallo scoppio della primavera araba”. Verranno dalla Siria, dall’Egitto, dalla Tunisia, dall’Algeria, dal Marocco e dal Sahara, dalla Turchia, dalla Palestina e da Israele. Ci saranno inoltre i familiari delle vittime americane dell’11 settembre e quelli della guerra in Afghanistan, e una rappresentanza di quella società civile africana che sta lottando contro la guerra e l’ingiustizia economica.