La Terapia Comportamentale Razionale Emotiva
La terapia comportamentale razionale emotiva è una terapia cognitiva comportamentale che sottolinea la natura costruttivista delle convinzioni erronee alla base del disagio psicologico. Vediamone gli assunti di base.
La Terapia Comportamentale Razionale Emotiva (o REBT) è stata proposta dal dott. Albert Ellis come terapia clinica efficace nei casi di adulti nevrotici, perturbati o psicotici, ma utile già a partire dai 4 anni di età. Si tratta di una terapia cognitivo comportamentale basata sulla convinzione che emozioni e comportamenti sono frutto di come l'individuo interpreti la realtà, assunto che le conferisce una natura costruttivista.
I principi della REBT
La terapia comportamentale razionale emotiva ha una premessa fondamentale: "il disturbo emotivo non è creato dalle situazioni, ma dalle interpretazioni di tali situazioni". Quando queste interpretazioni sono irragionevoli rendono difficile raggiungere gli scopi che l'individuo si prefigge. Le convinzioni scatenano una reazione emotiva negativa e successivamente delle azioni che impediscono di affrontare la realtà. Alla base di questo circolo vizioso ci sono delle affermazioni assolutiste che generano nevrosi. Secondo Ellis ci sono tre affermazioni fondamentali:
1- Devo avere successo o sono una persona inutile e senza valore
2- Le persone devono sempre trattarmi con giustizia e considerazione altrimenti non sono buoni come dicono e non meritano la felicità
3- Devo vivere in buone condizioni o tutto sarà irrimediabilmente orribile.
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Gli insight della Rebt
Secondo Ellis, nella sua prima formulazione della Terapia comportamentale razionale emotiva, si deve pervenire ad un cambiamento di prospettiva tramite un insight. Nel 1999 Ellis propone tre insight principali:
- Gli avvenimenti spiacevoli che contribuiscono allo scatenarsi delle reazioni negative non sono più considerati come l'unica causa patologica: il paziente realizza che la visione assolutista gli impedisce di considerare altre opzioni e reazioni più salutari.
- Spesso le convinzioni irrazionali sono state generate nell'infanzia e la loro persistenza non è legata al fatto che siano giuste, ma semplicemente dall'abitudine.
- Il cambiamento delle convinzioni irrazionali è possibile, ma è un lavoro difficile e molto lungo perché si tratta di circuiti che si sono automatizzati.
Immagine | Charline Tetiyevsky