Ortoterapia e nuovi modelli riabilitativi per l’Alzheimer
L’ortoterapia è un metodo riabilitativo utilizzato per diverse categorie di soggetti svantaggiati come anziani, disabili e malati di Alzheimer e nato in tempi recenti negli Stati Uniti e in Europa. Mira a ristabilire il benessere psicofisico mediante un rinnovato contatto col mondo naturale usufruendo di spazi verdi e dedicandosi a pratiche di giardinaggio e orticoltura
Avere la possibilità di mantenere un contatto attivo con la natura occupandosi di far crescere e coltivare un piccolo giardino o le proprie piante da appartamento è una soddisfazione benefica per tutti, soprattutto oggi che è così difficile mantenere quel legame che pure irrinunciabilmente abbiamo con il mondo della natura. L’ortoterapia o Horticultural Therapy, per usare il termine anglosassone, mira proprio a questo.
Le origini dell’ortoterapia
L’ortoterapia, nata alcuni anni fa nei paesi anglosassoni, e si è ultimamente molto diffusa negli Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone, Germania e in Inghilterra dove l'Horticultural Therapy è utilizzata come metodo di riabilitazione di anziani e soggetti svantaggiati o con disabilità.
In cosa consiste l’ortoterapia
L’ortoterapia prevede in primo luogo la progettazione e realizzazione di “giardini terapeutici”, cioè spazi verdi appositamente concepiti per l’accesso a soggetti svantaggiati con disabilità motorie, visive o malati di Alzheimer, per consentire loro di usufruirne sia come spazi di svago e socializzazione, sia di stimolazione sensoriale e di esplorazione autonoma del paesaggio. Un altro aspetto dell’ortoterapia è quello della vera e propria attività di giardinaggio svolta in gruppo che stimola il senso di responsabilità e la socializzazione nel prendersi cura insieme ad altri di piante ed altri organismi viventi. In questa seconda accezione l’ortoterapia rientra a pieno titolo nelle terapie occupazionali.
L’ortoterapia in Italia
In Italia l’ortoterapia non è ancora così diffusa da essere istituzionalmente considerata nel novero delle attività di riabilitazione a livello sanitario. Si stanno diffondendo tuttavia varie sperimentazioni che prendono le mosse da piccole realtà locali e che vanno principalmente in due direzioni. In primo luogo nella costituzione di fattorie sociali, quali cooperative agricole in cui impiegare lavorativamente fasce deboli e soggetti svantaggiati. In secondo luogo ci sono Associazioni per i malati di Alzheimer che, fra le varie proposte riabilitative offerte, utilizzano anche l’ortoterapia.
Dell’oroterapia, fra l’altro, si è recentemente parlato nel Forum sulla non Autosufficienza tenutosi a Bologna a novembre 2011 dove sono stati presentati vari studi che documenterebbero i benefici dell’oroterapia negli anziani e nei malati di Alzheimer: diminuzione della frequenza cardiaca, aumento del colesterolo protettivo e aumento dell’efficacia immunitaria sarebbero alcuni degli effetti
Segnale quindi che anche nel nostro paese si sta diffondendo questa pratica.
Infine, fra le strutture che in Italia utilizzano l’ortoterapia per i malati di Alzheimer segnaliamo:
• Centro diurno Costa Bassa di Monza (MI)
• Giardini terapeutici dell’Istituto Camillo Golgi di Abbiategrasso (MI)
• Progetto Arcobaleno di Quattro Castella (Re)
• Il giardino di casa Alzhmeir di Imola
• Il giardino “Il tempo ritrovato” di Osimo ad Ancona
• Il giardino sensoriale “La pineta argentata” di Casal Boccone di Roma.
Fonte immagine: emmequadro61