Teorie di psicologia: le basi dell'analisi transazionale

Un'introduzione ai concetti fondamentali di una delle teorie più note della psicologia moderna, l'analisi transazionale, con qualche esercizio sul tema e una dispensa per approfondire

Teorie di psicologia: le basi dell'analisi transazionale

L'analisi transazionale è una delle teorie della psicologia moderna, un approccio psicoterapeutico tra i più diffusi, soprattutto in ambito didattico e motivazionale. Per esempio viene impiegato nei gruppi di lavoro per analizzare i comportamenti dei collaboratori, valutarne le caratteristiche attitudinali e professionali e dipanare eventuali conflitti interni. A seguire, i concetti base dell'analisi transazionale.
 

Le transazioni: l'individuo e l'ambiente sociale

L'analisi transazionale studia le transazioni, ovvero i meccanismi che regolano i rapporti e i dialoghi tra gli individui. Abbiamo una transazione ogni volta che ci troviamo in presenza di altre persone. Il metodo inaugurato dal fondatore dell'analisi transazionale – lo psichiatra Eric Berne (1910-70) – prevede di solito che il paziente sia inserito all'interno di un gruppo per osservare in che modo comunica e si rapporta agli altri. Viene preso in esame ogni elemento della comunicazione, compresa la comunicazione non verbale: le parole, i gesti, le espressioni del viso, le pose e i movimenti del corpo e tutte le risposte agli stimoli provenienti dalle altre persone.
 

I tre stati della personalità: Io Genitore, Io Adulto, Io Bambino

L'analisi delle transazioni è strettamente correlata alla teoria dei tre stati dell'Io. Secondo Berne la personalità è divisa in tre grandi livelli: Io Genitore, Io Adulto e Io Bambino, ognuno con lati positivi e lati negativi. Le transazioni dipendono da come i tre stati si relazionano tra loro sia all'interno della singola persona sia all'esterno, nello scambio con l'altro.

L'Io Genitore è la voce dell'autorità in cui rieccheggiano gli insegnamenti, i divieti e i messaggi che ci sono stati trasmessi dai genitori e da altre figure educative e che abbiamo interiorizzato fin dall'infanzia. Il genitore può essere amorevole e incoraggiante oppure critico e normativo.

L'Io Adulto è la nostra parte logica e razionale. Ce ne serviamo per rispondere agli stimoli della realtà attuale. Nelle condizioni psicologiche ottimali, l'Adulto valuta e soppesa i fatti oggettivi, riferisce all'Io Genitore e media le sue osservazioni con quelle dell'Io Bambino.

L'Io bambino è la nostra parte più emotiva, associata alle caratteristiche tipiche dell'infanzia come la spontaneità, la creatività e la capacità intuitiva. Il bambino può essere adatto o ribelle.

Ognuno ha dentro di sé un genitore, un adulto e un bambino, che condizionano il modo di pensare, di agire e di sentire. I tre livelli non corrispondono a delle età anagrafiche, ma sono appunto degli stati mentali, degli insiemi di sentimenti, pensieri e comportamenti. Attraverso di essi percepiamo il mondo esterno e tariamo le nostre reazioni.
 

Posizioni esistenziali: essere o non essere OK

Le “posizioni esistenziali” sono il modo in cui giudichiamo noi stessi e gli altri secondo l'analisi transazionale. Potremmo riassumerle così: Io sono OK; tu sei OK: + + (posizione esistenziale sana, che induce ad un comportamento assertivo)
Io sono OK; tu NON sei OK: + - (comportamento aggressivo)
Io NON sono OK; tu sei OK: - + (comportamento passivo, servile; depressione)
Io NON sono OK; tu NON sei OK: - - (futilità, cinismo) 
 

Il copione della vita

La nostra esistenza si svolge secondo un copione dettato dalla nostra elaborazione delle dinamiche familiari durante l'infanzia. Le risposte ai piccoli e ai grandi fatti della vita dipendono dalle strategie operative che abbiamo messo in atto nei primi sette anni di vita: preferiamo affidarci a un copione ben collaudato piuttosto che tentare nuove modalità di comportamento. Però il copione non è immutabile. Noi ne siamo stati gli artefici e noi possiamo modificarlo, se ci accorgiamo che ci causa sofferenza. L'analisi transazionale si propone di aiutarci a elaborare soluzioni nuove, eliminare meccanismi autolesionisti e ritrovare spontaneità e sicurezza in noi stessi. In poche parole: a riscrivere il copione.



Immagine | Henri Rousseau, Per festeggiare il bambino!