La psicologia scolastica
La psicologia scolastica è un ambito di intervento delle scienze psicologiche consolidatosi negli ultimi decenni e che condensa molteplici dimensioni dell’operato dello psicologo: dalla prevenzione alla promozione della salute, dall’intervento sui sistemi organizzativi e di comunità, al lavoro interdisciplinare e di rete. Molto si può fare, infatti, in un età, come quella giovanile, ancora in via si sviluppo; mancano ancora, tuttavia, riferimenti legislativi adeguati
Spesso la scuola rappresenta il primo contesto dove ragazzi e famiglie vengono in contatto con la figura professionale dello psicologo; la psicologia scolastica, infatti, è un ambito di intervento oggi molto diffuso, la maggior parte degli istituti scolastici sono abituati a far riferimento, seppur in vario modo, ad uno o più psicologi per attività che vanno dagli sportelli d’ascolto, ai progetti di orientamento agli interventi di prevenzione o gestione di situazioni critiche come il bullismo giovanile.
Psicologia scolastica e psicologia della salute
Incontrare la figura dello psicologo a scuola rappresenta senza dubbio un’opportunità importante per i ragazzi e, spesso, anche per le loro famiglie. Su questa figura professionale pesano, infatti, ancora molti stereotipi e molti pregiudizi che, nel sentire comune, tendono ad assimilarla più facilmente a figure ben differenti, come il medico o lo psichiatra, o ad associarla, comunque, esclusivamente alle aree della malattia mentale e della psicoterapia. La psicologia scolastica costituisce, invece, un ambito di intervento “sano”, rivolto allo sviluppo e alla promozione del benessere individuale e organizzativo all’interno dei sistemi scolastici e all’intervento precoce su aree critiche o problematiche. La psicologia scolastica, inoltre, operando in un’ottica sistemica e di rete, è in rado di svolgere, là dove se ne ravvisi la necessità, una funzione di raccordo fra la scuola e altre istituzioni territoriali come Asl, consultiori, servizi materno-infantili, e gli altri Istituti scolastici stessi.
La psicologia scolastica le figura dello psicologo nella scuola
Chi si occupa di psicologia scolastica si trova generalmente ad operare in veste di consulente esterno all’Istituto o all’interno di progetti comunali gestiti da cooperative sociali o in convenzione con altri organismi come le università. Lo psicologo scolastico rappresenta, quindi, una figura “esterna” al personale scolastico, docente e non docente, che può lavorare sia con i ragazzi che con i docenti stessi e i genitori fungendo spesso da raccordo fra loro.
Psicologia scolastica e normative attuali
Pur essendo la psicologia scolastica un’area di intervento psicologico ormai diffusa e consolidata da lungo tempo, non esiste ad oggi, a differenza di altri paesi europei, una normativa adeguata a dare continuità alle iniziative progettuali che spesso le scuole portano avanti in maniera discontinua o disomogenea a seconda delle aree territoriali e dei fondi a diposizione. L’autonomia scolastica di recente istituzione ha certamente garantito maggiore libertà di scelta e di iniziativa ai singoli istituti, manca tuttavia una normativa che garantisca e tuteli la possibilità per tutti gli istituti di usufruire di servizi di psicologia scolastica. Lavorare con bambini e ragazzi, quando sono ancora nell’età dello sviluppo, consente, infatti, di intervenire precocemente prevenendo problematiche come ad esempio l’abbandono e la dispersione scolastica, il disagio e la devianza giovanile e dando ascolto a dubbi e disagi di ragazzi e famiglie che potrebbero, altrimenti, non arrivare a rivolgersi autonomamente ad un servizio di psicologia.
Fonte immagine: casaciencias