Psicologia e mass media tra stereotipi e falsi miti

Grazie ai mass media, e in particolare alla Rete, la psicologia è divenuta oggetto di discussione e riflessione in molti contesti anche ampiamente rivolti ai “non addetti ai lavori” dove teorie e riflessioni psicologiche integrano ormai i molti punti di vista intorno a notizie,eventi e problemi sociali. Tuttavia non sempre si tratta di una corretta informazione, i mass media in merito alla psicologia veicolano ancora stereotipi e luoghi comuni spesso riduttivi e fuorvianti per l’utenza

Psicologia e mass media tra stereotipi e falsi miti

Psicologia e mass media: varie indagini fra cui quella Censis del 2004, il rapporto su Internet e “Trust-media” del 2005 e la ricerca della fondazione AIOM del 2007 evidenziano come sempre più spesso le persone ricorrano ai media, e in particolare ad internet, per cercare informazioni riguardo  alla propria salute, individuare i professionisti da consultare o comprendere terminologie associate. Non le riviste specializzate dunque, ma motori di ricerca e social network sono deputati a veicolare in prima battuta informazioni e consigli sulla salute in generale e la psicologia in particolare.

 

Psicologia e mass media: fra risorse e criticità

La conseguenza di questo scenario è il crescente aumento di spazi divulgativi per la psicologia, in siti web, blog, forum oltre che trasmissioni televisive e riviste; psicologia e mass media sembrano ormai costantemente associati, eppure questo legame non è esente da rischi. Se infatti è da un lato un segnale senz’altro interessante il fatto che ci sia una sempre crescente domanda di psicologia e benessere e che i nuovi media consentano di allargare le informazioni a molti; dall’altro questi canali divulgativi non sempre riescono a fornire una corretta immagine della psicologia e degli psicologi risentendo di falsi miti e luoghi comuni che rischiano di confondere l’utenza.

 

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Psicologia e mass media: non una ma molte teorie

Fra gli elementi più critici della divulgazione della psicologia nei mass media è quello di far troppo spesso riferimento ad “una” psicologia, scontatamente intesa, dimenticando che quella psicologica non è una scienza unitaria ma è attraversata da una molteplicità di teorie, orientamenti e metodi, forse troppo poco esplicitati quando si tratta di veicolare i contributi della psicologia al grande pubblico.

 

Psicologia e mass media: non solo psicoterapia

Altro luogo comune piuttosto diffuso, non solo nei media, è che la psicologia si occupi soltanto di patologia e che, quindi, l’operato dello psicologo si esaurisca nella psicoterapia invece di abbracciare, come di fatto avviene, molti altri campi di intervento (dalla formazione, alla consulenza, al sostegno eccetera) rivolti anche a gruppi e comunità e orientati, non solo alla psicopatologia, ma anche alla salute e al benessere. In tal senso uno psicologo non interviene solo sulla sofferenza o sulla patologia: “sintomo” (cioè pretesto per l’intervento) sono tutte quelle le aree di criticità, di indecisione, di cambiamento esistenziale che un individuo, una famiglia, un gruppo, un’organizzazione o una comunità può trovarsi ad affrontare con difficoltà in un dato momento della sua esistenza o del suo sviluppo.

 

Psicologia e mass media: esempi di riferimento

Anche dai mass media stessi ci auguriamo, quindi, che ci si preoccupi di veicolare una corretta informazione riguardo alla psicologia.  Esempi di questo, il sito della dott.ssa Silvia Bianconcini, che da anni cura un portale di informazione volto proprio a smascherare le “psico-bufale” veicolate dai media sulla psicologia, e il sito dell’Osservatorio di Psicologia sui Media sede di chiarificazioni e dibattiti di quanto avviene fra radio, tv e web a chiamare in causa la psicologia.

 

Fonte immagine: tnarik