Psicologia dei gemelli: uguali ma diversi

Le ricerche che hanno come tema la psicologia dei gemelli sottolineano come la nascita gemellare è in generale vissuta bene, come una situazione privilegiata anche se oggettivamente difficile: è infatti accompagnata dai problemi più disparati, da quelli pratici – allattare al seno o no? – ai problemi economici di chi deve comprare tutto doppio, o triplo, a quelli educativi.

Anche le dinamiche familiari sono più complesse di quelle delle famiglie con bambini singoli: la psicologia dei gemelli evidenzia come il legame simbiotico che si instaura tra madre e bambino e che è fondamentale per la costruzione del sé, è reso più complicato dalla presenza di “un altro” che costantemente aspetta di ricevere le attenzioni materne.

Per la mamma emerge un naturale disagio nel coccolare un solo piccolo, poiché non riesce a collocare l’altro sullo sfondo, mentre il contatto visivo tra madre e figlio è meno frequente e troppo frammentato tanto che alcune madri di gemelli riferiscono di sentirsi “la madre di nessuno”.

Di solito la nascita dei gemelli porta perciò ad un maggiore coinvolgimento del padre: la presenza di due piccoli, o più, da accudire fa sì che il padre si senta meno tagliato fuori dalla coppia madre/neonato di quanto avvenga di solito.

 

Psicologia dei gemelli: salvaguardare l’individualità                        

La psicologia dei gemelli ci insegna come la separazione dovrebbe cominciare durante la gravidanza: la futura mamma dovrebbe cercare di pensare ai due bambini individualmente e non ai “gemelli”. Naturalmente poi le distinzioni dovrebbero continuare dopo la nascita, evitando di cedere al fascino della “coppietta identica” nei vestiti, nei giochi, nel percorso scolastico. E non è detto che sia semplice. Con due bambini di sesso diverso dovrebbe essere tutto più facile.

In famiglia si parla addirittura di “angolo del figlio unico”, ossia momenti cui i bambini si dedicano ad attività diverse o escono da soli con uno dei due genitori. Ricordiamo che importante è chiamare i bimbi con i loro nomi e non “i gemelli”.

Sicuramente è giusto che una coppia di gemelli abbia spazi di autonomia, anche per evitare complessi di inferiorità, permettendo a ciascuno di sviluppare le proprie inclinazioni, ma nella separazione si deve procedere con prudenza, non c’è una ricetta che vada bene per tutti.

 

Psicologia dei gemelli: aspetti di una relazione speciale                                     

Ciò che rende peculiare la coppia gemellare rispetto a quella fraterna è il fatto di essere costituita da sempre. Diversi studi riguardanti la psicologia dei gemelli confermano l’unicità di questa relazione che ha aspetti qualitativi che la rendono speciale, a partire dal contatto continuo nell’utero materno.

Questo legame non implica però un’identità psicologica. Un’attenta analisi del quotidiano mostra che le esperienze sono valutate e vissute in modo soggettivo. I gemelli infatti sviluppano un’identità personale – derivante da esperienze che, seppur comuni, sono percepite in modo diverso – ma anche un’identità di coppia, fatta di ruoli complementari che ne favoriscono la coesione.

La simbiosi gemellare che si rafforza durante la crescita, anche attraverso una comunicazione profonda e immediata, porta spesso ciascun gemello ad instaurare con difficoltà un legame sentimentale. E non solo per il disagio che prova chi si trova di fronte un clone della persona amata. A volte far parte di una coppia blocca la ricerca del partner, anche perché la formazione di una nuova unione presuppone lo sciogliersi della coppia fraterna. Non a caso i matrimoni di gemelli con gemelle è molto frequente e sembra basarsi proprio sulla comprensione dell’importante significato di coppia gemellare.

 

Fonte immagine: surlygirl