Malattia mentale e psicologia: gli stereotipi di una professione fra mito e realtà
Nell’immaginario collettivo quella dello psicologo è una professione spesso impropriamente ricondotta entro l’area “medica” oppure vista con sospetto e diffidenza perché associata alla “malattia mentale” o al lettino dello psicoanalista. Ma in sostanza, che differenze ci sono tra psicologo, medico e psicoanalista? E che cosa è realistico aspettarsi rivolgendosi ad un professionista piuttosto che a un altro? Psicologia e malattia mentale sono sempre legate?
“Se vado dallo psicologo vuol dire che sono matto?...” È questo uno dei pregiudizi più diffusi secondo il quale malattia mentale e psicologia sarebbero riduttivamente legate l’una all’altra confondendo inoltre quella dello psicologo con altre categorie o specializzazioni professionali come quella dello psichiatra o dello psicoanalista.
Proviamo a fare un po’ di chiarezza sulle differenze fra i vari professionisti della salute mentale.
Malattia mentale e psicologia: lo psichiatra
Uno psichiatra è un medico specialista abilitato al trattamento farmacologico delle psicopatologie così come diagnosticate dal DSM-IV (il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali).
Tuttavia nell’ambito della “malattia mentale” non è individuabile (come nelle malattie somatiche) una causa organica direttamente collegata alla sintomatologia; pertanto il termine stesso "malattia mentale" è improprio.
La farmacoterapia mira ad eliminare o ad attenuare i sintomi senza agire direttamente o con certezza sulle cause della psicopatologia stessa ma consentendo un miglioramento della qualità della vita del paziente, un maggiore adattamento alla realtà e ad eventuali altri percorsi terapeutici integrati.
Malattia mentale e psicologia: lo psicoanalista
La psicoanalisi è uno fra i vari orientamenti psicoterapeutici attualmente esistenti che si rifà alle teorie di Sigmund Freud e dei suoi allievi. Lo psicoanalista è quindi uno psicoterapeuta che, come tale, ha completato uno specifico iter formativo quadriennale dopo la laurea in medicina o in psicologia ed iscrizione al rispettivo Albo professionale.
La psicoterapia in generale si ripropone di trattare, entro la relazione terapeuta-paziente, le cause della sofferenza o psicopatologia della persona mediante specifiche tecniche psicologiche verbali e/o di movimento corporeo per favorire un cambiamento ed una profonda ristrutturazione della personalità.
Malattia mentale e psicologia: lo psicologo
Allo psicologo, secondo, la legge 56/89 con la quale è stata istituita tale professione, competono tutte quelle attività di abilitazione, riabilitazione, prevenzione, diagnosi o sostegno in area psicologica su individui, gruppi o comunità non che le attività di ricerca e docenza in tale ambito.
In tal senso uno psicologo non interviene solo sulla "malattia mentale" o sulla patologia: “sintomo” (cioè motivo del suo intervento) sono tutte quelle le aree anche di normale criticità, indecisione o cambiamento che un e individuo o un gruppo può trovarsi ad affrontare in un dato momento della propria esistenza.
L’intervento psicologico non vuole fornire alcuna soluzione “magica” o “preconfezionata”, ma restituire al cliente la possibilità di ampliare le proprie capacità di scelta e di lettura della realtà per individuare autonomamente le soluzioni più appropriate al proprio sviluppo.
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